AFRICA/CONGO RD - Aperto il Vertice della Francofonia: le crisi nel Kivu e in Mali e i rapporti tra Francia e Africa al centro dei lavori

sabato, 13 ottobre 2012

Kinshasa (Agenzia Fides)- Si è aperto ieri sera a Kinshasa il quattordicesimo summit della Francofonia, il primo in Africa centrale e, in particolare, nell’Africa dei Grandi Laghi. Per mesi, la capitale della Repubblica Democratica del Congo si è preparata con grande intensità a un evento che vede la partecipazione di una ventina tra Capi di Stato e di governo.
La città è infatti stata ripulita in lungo e in largo. E a farne le spese sono stati soprattutto i piccoli commercianti ambulanti che sono stati costretti ad abbandonare i luoghi dove erano soliti svolgere le proprie attività.
Tra i temi al centro dell’agenda (dalla crisi nel nord del Mali alla possibile affiliazione del Gabon nel Commonwealth) figurano soprattutto gli ultimi sviluppi della crisi in Nord Kivu, nell’est del Congo, dove dalla fine dello scorso aprile si è registrato un movimento di 260 mila nuovi sfollati che hanno abbandonato i propri villaggi per mettersi in salvo dalle violenze del nuovo gruppo ribelle M23, così come dalle altre milizie armate che imperversano nel territorio (FDLR, Mai mai, Nyatura, APCLS, solo per citarne alcuni). A questi, ci sono da aggiungere altre 60 mila persone che hanno varcato i confini con Uganda e Rwanda. In Nord Kivu, oggi, il numero di sfollati ammonta a circa 700 mila, su un totale di due milioni su tutto il territorio congolese.
I riflettori del vertice sono particolarmente puntati sulla partecipazione del presidente francese François Hollande, che ieri, a Dakar, ha inaugurato la sua prima visita ufficiale in Africa, che assume grande importanza soprattutto perché segue il tanto contestato discorso tenuto nella capitale senegalese da Nicolas Sarkozy nel 2007. Un discorso, quello, che fu ampiamente criticato perché, in sostanza, accusava l’Africa e gli africani di essere rimasti ancorati al passato e di non essere capaci di proiettarsi nel futuro. Per questo, il discorso di Hollande sarà seguito con particolare attenzione.
L’arrivo di Hollande a Kinshasa è tuttavia stato preceduto da una polemica con il governo congolese che non ha ben digerito le frasi del capo dell’Eliseo circa la mancanza di diritti umani, di democrazia e di riconoscimento dell’opposizione nel paese che un tempo andava sotto il nome di Zaire. Il successivo appello del presidente francese alla non violazione dei confini congolesi da parte di nazioni straniere , con un riferimento implicito al vicino Rwanda di Kagame, è tuttavia stato altamente gradito da Kinshasa e ha smorzato sul nascere i toni della polemica. (D.G./L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2012)


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