AFRICA/GUINEA BISSAU - Ancora nessuna reazione dei golpisti all’ultimatum della CEDEAO

venerdì, 27 aprile 2012

Bissau (Agenzia Fides) - A Bissau non vi sono ancora reazioni all’ultimatum lanciata ieri dalla CEDEAO alla giunta militare che ha preso il potere in Guinea Bissau con il colpo di Stato del 12 aprile. “Non sappiamo neppure se sia rientrata nel Paese la delegazione che rappresentava la Guinea Bissau al Vertice della CEDEAO di Abidjan” dice all’Agenzia Fides p. Davide Sciocco, missionario del PIME e direttore di Radio Sol Mansi.
“Anche noi siamo a caccia di notizie, ma finora non ci sono state reazioni di alcun genere” dice p. Sciocco. “La situazione è calma ma il Paese appare bloccato: scuole ed edifici pubblici sono chiusi. Gli stipendi degli statali non verranno pagati finché non ci sarà un nuovo governo”.
Al termine del Vertice straordinario dei Capi di Stato e di governo della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO/ECOWAS), che si è concluso il 26 aprile ad Abidjan, è stato lanciato un ultimatum alla giunta golpista di Bissau: se entro 72 ore gli autori del colpo di Stato non restaureranno “l’ordine costituzionale”, scatteranno delle sanzioni mirate nei loro confronti, oltre a sanzioni diplomatiche, economiche e finanziarie nei confronti della Guinea Bissau.
Il Vertice della CEDEAO ha pure affrontato la crisi del Mali, Paese scosso tra l’annunciata secessione del nord (in mano a diversi gruppi armati) e il golpe del 22 marzo. È stato deciso di accordare un periodo di 12 mesi alla transizione avviata con l’accordo raggiunto il 6 aprile tra i rappresentanti della CEDEAO e i golpisti. In base alle intese, il 25 aprile è stato formato un nuovo governo guidato dal Premier Cheick Modibo Diarra. La CEDEAO ha chiesto ai militari “di tornare nelle caserme” e di liberare le personalità da loro arrestate dopo il putsch.
Si prevede infine di inviare una forza militare della CEDEAO sia in Guinea Bissau sia in Mali, “per difendere le istituzioni democratiche”e, nel caso del Mali, anche “per preparare ogni eventualità, nell’ipotesi dell’uso della forza per recuperare l’integrità territoriale del Paese”. (L.M.) (Agenzia Fides 27/4/2012)


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