ASIA/KAZAKHSTAN - Un nuovo Centro per aiutare le vittime dell’estremismo religioso

sabato, 7 maggio 2011

Astana (Agenzia Fides) – Ha aperto i battenti ad Astana un Centro per le vittime dell’estremismo religioso. Si tratta del “Kokbozat Centre”, che offrirà sostegno psicologico, sociale e legale a tutti coloro che hanno subito minacce, violenze, sopraffazioni, violazioni dei diritti umani a causa dell’estremismo religioso. Come riferiscono fonti locali all’Agenzia Fides, il Centro opera effettivamente nel territorio da circa 10 giorni ed è nato grazie alla collaborazione fra il governo cittadino di Astana e l’Organizzazione Non Governativa “Kokbozat” (che è il nome di una stella). Vi lavorano avvocati, psicologi, assistenti sociali, teologi di diverse comunità religiose che operano prima di tutto attraverso un centro di ascolto che raccoglie esperienze, necessità e denunce, per poi disporre interventi diretti in favore delle vittime di movimenti e gruppi radicali. Alle vittime è garantito l’anonimato, in modo da facilitare l’operato delle istituzioni e assicurare protezione.
Secondo dati diffusi dalle Ong locali, nel 2010 le vittime dell’estremismo religioso in Kazakhstan sono state 940, con un incremento del 15% rispetto al 2009. Nel paese esistono già 14 centri come il “Kokbozat Centre”, impegnati a diversi livelli per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa oltre che per la tutela delle vittime delle violenze. Tali centri sono benvisti dal governo centrale che, secondo il “Centro Internazionale sulle Religioni”, nell’ambito del Ministero della Giustizia, potrebbe anche iniziare a sostenerli con risorse finanziarie.
Come spiega a Fides una fonte locale, “spesso la gente non riesce a distinguere fra esperienza sana di un gruppo religioso e derive fondamentaliste o estremiste che si registrano nella religione islamica ma anche nelle altre”.
Su una popolazione di oltre 14 milioni di abitanti, il 42,7% dei kazaki è musulmano; i cristiani sono il 16%; i cattolici sono circa 200 mila. In generale l'islam kazako è moderato, ma vi sono infiltrazioni fondamentaliste provenienti da paesi vicini come Afghanistan, Pakistan e Uzbekistan. (PA) (Agenzia Fides 7/5/2011)


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