ASIA/COREA DEL NORD - Una coalizione di Ong cerca un “canale umanitario permanente” fra Sud e Nord Corea

lunedì, 4 aprile 2011

Seul (Agenzia Fides) – Si apre uno spiraglio nelle relazioni fra Nord e Sud Corea. Nei giorni scorsi il governo di Seul ha autorizzato lo sblocco di un primo carico di aiuti umanitari preparati da organizzazioni caritative che, nonostante la crisi politica fra i due paesi, potrà raggiungere i bambini malnutriti del Nord. Ora, secondo quanto apprende l’Agenzia Fides, una coalizione di 54 organizzazioni non governative sta lavorando per cercare di tenere aperto un “corridoio umanitario permanente”, che possa garantire il flusso di aiuti alle categorie più vulnerabili. In un nota congiunta inviata a Fides, le Ong notano che l’emergenza fame in Corea del Nord ha raggiunto livelli di guardia e milioni di persone, in special modo bambini, versano in condizioni di insicurezza alimentare tali da rischiare la morte per fame. La coalizione di 54 Ong, tutte a vario titolo impegnate per il sostengo alla popolazione nordcoreana, informa che in questa settimana terrà un incontro con esponenti politici nordcoreani in territorio cinese, per cercare nuove strade percorribili, al fine di tenere aperto un canale umanitario Nord-Sud.
Nel carico di aiuti – preparato dalle Ong “Eugene Bell Foundation”, “World Vision” e “Join Together Society” – vi sono medicine e razioni alimentari per bambini, che nelle prossime settimane raggiungeranno orfanotrofi e scuole in due province della NordCorea. Anche al “Korean Sharing Movement” sarà consentito portare al Nord alimenti e aiuti per bambini. Si tratta del primo carico autorizzato dal governo di Seul dopo l’attacco militare della Corea del Nord a un’isola sudcoreana, avvenuto a novembre 2010, che portò alla sospensione di ogni contatto bilaterale.
Molte organizzazioni caritative, nazionali e internazionali, fra le quali la “Caritas Korea”, si uniscono nel chiedere al governo di Seul di lasciare aperto almeno un corridoio umanitario per riprendere a portare aiuti di emergenza alle fasce più vulnerabili del popolo nordcoreano, e nei prossimi lanceranno un nuovo appello a tale riguardo.
“Siamo molto felici di questa svolta e speriamo che l’aiuto unitario possa dispiegarsi ampiamente nei prossimi mesi, data l’emergenza che si registra in Corea del Nord. La Caritas Korea è pronta a riattivare i suoi progetti. Crediamo che l’aiuto umanitario non debba essere condizionato e che, per sua natura, debba essere del tutto indipendente dalle crisi politiche”, dice a Fides p. Bonnie Mendes, Direttore del Dipartimento Asia di Caritas Internationalis.
Nella scorsa settimana il World Food Programme ed altre agenzie dell’Onu, dopo una missione in Corea del Nord, avevano lanciato l’allarme, segnalando che, data l’interruzione di ogni contatto con l’esterno, oltre sei milioni di persone in Nordcorea hanno urgente bisogno di cibo, altrimenti è in pericolo la loro stessa sopravvivenza.
La cooperazione e gli aiuti umanitari dal Sud alla Nord Corea sono progressivamente diminuiti da quando, nel 2008, è salito al potere a Seul il leader Lee Myung-bak, e il flusso si è totalmente bloccato a partire dal novembre 2010. (PA) (Agenzia Fides 4/4/2011)


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