AFRICA/LIBIA - Terzo Vertice Africa- Unione Europea

martedì, 30 novembre 2010

Tripoli (Agenzia Fides)- Immigrazione, commercio, integrazione regionale, energia e cambiamenti climatici, agricoltura, pace e sicurezza sono i temi al centro del terzo Vertice intergovernativo tra Unione Europea e Unione Africana, che si è aperto il 29 novembre a Tripoli, in Libia e si concluderà oggi, 30 novembre.
Nel suo discorso di apertura il leader libico Muhammar Gheddafi ha affermato che Africa ed Europa hanno fallito a sviluppare un’associazione economica ed ha avvertito che all’Africa, per il momento non restano che due sole opzioni: “cooperare alla pari con l'Europa oppure rivolgersi ad America Latina, Cina e Russia”.
Al leader libico ha replicato il Presidente del Consiglio Europeo,Herman Van Rompuy, secondo il quale il Vertice di Tripoli “è esso stesso un segnale forte. Europa e Africa hanno un potenziale enorme e tocca a noi collaborare per non perdere le opportunità che ci si aprono”.
Il Presidente della Commissione dell'Unione Africana, Jean Ping, ha ricordato l'esistenza di una “strategia comune iniziata con lo svolgimento dei precedenti due Summit Unione Europea- Unione Africana, il primo nel 2000 al Cairo e il secondo nel 2007 a Lisbona. Ping ha chiesto che “le due parti si impegnino a ristabilire un giusto equilibrio fra la dimensione politica e quella dello sviluppo nella ricerca della messa in opera della strategia comune”.
Il Presidente della Commissione Africana ha ricordato in particolare la questione degli accordi APE (Accordi Partnership economica) volti a sostituire il precedente sistema di scambi commerciali tra Europa ed Africa, giudicato non compatibile con le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. L’apertura dei mercati europei alle merci africane è uno dei temi più importanti in discussione al Vertice.
Al Vertice partecipano 80 Paesi. Il Presidente sudanese Omar Al Bashir ha annullato all’ultimo momento la sua partecipazione. La Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di arresto nei suoi confronti per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nel Darfur, la regione dell’ovest sudanese in guerra dal 2003. (L.M.) (Agenzia Fides 30/11/2010)


Condividi: