AFRICA/SOMALIA - Offensiva governativa contro gli Shabab, con l’appoggio delle milizie locali

martedì, 19 ottobre 2010

Mogadiscio (Agenzia Fides)-Le forze del Governo di Transizione (TNG) della Somalia sono passate all’offensiva, conquistando la città di Belet Hawo, al confine con il Kenya. La località è stata sottratta al controllo delle milizie islamiste Shabab dagli uomini di Barre Hiiraale, un ex colonnello dell’esercito somalo, diventato “signore della guerra” locale, che è anche deputato del Parlamento di transizione.
Il TNG, il cui esercito finanziato dalla comunità internazionale, appare ancora debole e piagato dalla corruzione, si appoggia ad alcune milizie locali, di orientamento islamista, che contendono il terreno agli Shabab. Questa strategia sembra dare i suoi frutti ma è minata dalle rivalità che stanno emergendo tra alcune delle milizie che appoggiano il governo. La scorsa settimana, la Ahlu Sunna Wal Jamaa, una milizia islamista considerata “moderata” sulla quale alcuni Paesi occidentali contano per contrastare gli Shabab, ha invaso la città di Adado, nella Somalia centrale al confine con l’Etiopia. La città era amministrata da un somalo-americano che era riuscito a preservarla dall’instabilità del resto del Paese, creando pure alcune strutture sanitarie ed economiche per l’intera popolazione. In precedenza tra l’amministrazione di Adado e la milizia Ahlu Sunna Wal Jamaa vi sarebbero stati dei contrasti, accentuati dal fatto che le due parti provengono da clan differenti.
Questo episodio dimostrerebbe che, nonostante l’attrattiva esercitata dall’ideologia islamista su una parte della popolazione somala, le lotte tradizionali tra i clan e i sottoclan somali persistono e sono ancora una componente essenziale delle dinamiche politiche e militari del Paese. Anche tra le due componenti islamiste che si contrappongono al TNG vi sono stati scontri sanguinosi: a Mogadiscio il 18 ottobre almeno 5 persone sono morte in scontri tra gli Shabab e gli uomini di Hizbul Islam.
Gli Shabab hanno proibito il trasferimento di denaro attraverso il cellulare, nei territori da loro controllati. Un divieto che potrebbe alienare loro il sostengo dei somali, che usano sempre più questo sistema. (L.M.) (Agenzia Fides 19/10/2010)


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