AMERICA/ECUADOR - Appello dei Vescovi: “Solo un dialogo regolare, franco e costruttivo, può portare ad un Ecuador migliore”

venerdì, 1 ottobre 2010

Quito (Agenzia Fides) – "Le rivendicazioni di diversi settori della società ecuadoriana negli ultimi mesi hanno portato alla rivolta degli agenti delle forze dell’ordine. Si è passati a vie di fatto e ferita la dignità dell'Assemblea Nazionale e del Presidente della Repubblica, mentre focolai anarchici hanno seminato serie preoccupazioni in tutto il paese”. E’ quanto riporta il comunicato emesso dalla Conferenza Episcopale dell’Ecuador, di cui è pervenuta copia all’Agenzia Fides, a motivo dei recenti atti di violenza seguiti alle proteste dei membri della polizia per il congelamento degli stipendi e l’abolizione degli incentivi, invitando tutti alla calma e al dialogo costruttivo.
Infatti il Presidente Rafael Correa, che si era presentato sul luogo di una delle proteste degli uomini della forza pubblica nel tentativo di dialogare con i manifestanti, è stato lievemente ferito. Ricoverato in un ospedale della polizia, è stato sequestrato dagli agenti in rivolta. Secondo la stampa locale, 2 uomini sono morti e 37 persone sono rimaste ferite nel blitz dell'esercito per liberarlo. Per il portavoce della Croce Rossa, Fernando Gandarillas, invece sono almeno 50 i feriti negli scontri avvenuti ieri tra la polizia e i sostenitori di Correa che tentavano di avvicinarsi all'ospedale.
“Per arrivare alla soluzione della crisi – proseguono i Vescovi -, rivolgiamo un appello urgente a tutti gli ecuadoriani, per mantenere la serenità e assumere la pace sociale, non lo scontro, come atteggiamento fondamentale. Occorre riconoscere che la violenza può provocare danni, talvolta irreversibili, alla rispettabilità delle istituzioni democratiche, alla vita e ai beni dei cittadini. Invitiamo i settori coinvolti, specialmente i fratelli della polizia e i militari, a tornare al loro onorevole ruolo di custodi dello Stato di diritto, l'unico sistema possibile di vita democratica. Le richieste hanno dei canali legali validi”.
Il testo, firmato dalla segreteria della Conferenza Episcopale con la data del 30 settembre, conclude: “Chiediamo al governo e all'Assemblea nazionale che, lungi dal far valere le proprie decisioni in modo unilaterale, si aprano ad un autentico processo di dialogo che porti a una convivenza concertata e costruttiva, al fine di confermare la loro legittimità ogni giorno attraverso il loro rispetto per gli altri ed evitando la tentazione di usare il potere al di fuori dei canali dello Stato di diritto. Solo un dialogo regolare, franco e costruttivo, può portare ad un Ecuador migliore. E' anche importante a questo punto che la libertà di espressione pubblica attraverso i media sia completamente garantita." (CE) (Agenzia Fides, 01/10/2010)


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