VATICANO - “Cristiani e Musulmani: insieme per vincere la violenza tra fedeli di religioni diverse”

sabato, 28 agosto 2010

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Tra le cause della violenza tra fedeli di religioni diverse si possono indicare la manipolazione della religione a fini politici o di altro tipo, la discriminazione sulla base dell’etnia o dell’identità religiosa; le divisioni e le tensioni sociali. L’ignoranza, la povertà, il sottosviluppo, l’ingiustizia sono parimenti fonti dirette o indirette di violenza non solo tra comunità religiose, ma anche al loro interno”. E’ quanto sottolinea il messaggio augurale ai Musulmani, inviato dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, in occasione della fine del mese del Ramadan. Firmato del Presidente del Pontificio Consiglio, il Card. Jean-Louis Tauran, e dal Segretario, l’Arcivescovo Mons. Pier Luigi Celata, il messaggio ha per tema “Cristiani e Musulmani: insieme per vincere la violenza tra fedeli di religioni diverse”.
Prendendo spunto dalle conclusioni della riunione annuale del Comitato Misto per il Dialogo, svoltasi al Cairo, il 23 e 24 febbraio 2010, il messaggio auspica che le autorità civili e religiose possano offrire il proprio contributo per porre rimedio alle situazioni di violenza “in vista del bene comune di tutta la società” e “le autorità civili possano far valere la superiorità del diritto assicurando una vera giustizia per fermare gli autori ed i promotori della violenza”.
Tra le raccomandazioni espresse per vincere il clima di tensione, si esorta ad “aprire i nostri cuori al perdono reciproco e alla riconciliazione per una convivenza pacifica e fruttuosa; riconoscere, come base di una cultura del dialogo, ciò che abbiamo in comune e ciò che ci differenzia; riconoscere e rispettare la dignità e i diritti di ogni essere umano, senza nessuna distinzione basata sull’appartenenza etnica o religiosa; necessità di promulgare leggi giuste che garantiscano l’uguaglianza fondamentale fra tutti; importanza della formazione al rispetto, al dialogo e alla fratellanza nei vari spazi educativi: a casa, a scuola, nelle chiese e nelle moschee. In tal modo saremo in grado di contrastare la violenza tra fedeli di religioni diverse e promuovere la pace e l’armonia tra le varie comunità religiose”. (S.L.) (Agenzia Fides 28/8/2010)


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