AFRICA/KENYA - “Subito gli emendamenti alla nuova Costituzione” chiedono le chiese cristiane

giovedì, 12 agosto 2010

Nairobi (Agenzia Fides)- “Ora subito gli emendamenti alla nuova Costituzione”. È quello che chiede la Chiesa cattolica assieme alle altre comunità cristiane dopo l’approvazione con un referendum popolare della nuova Carta Costituzionale del Kenya (vedi Fides 6/8/2010). “Molti keniani hanno riconosciuto che la Costituzione proposta, che abbiamo votato a favore o contro il 4 agosto 2010, aveva errori che dovevano essere corretti. La principale divergenza di opinione era tra coloro che ritenevano che questi cambiamenti dovessero effettuati prima o dopo il voto” afferma una dichiarazione dei Vescovi del Kenya, a firma di Sua Eminenza il Cardinale Njue, Arcivescovo di Nairobi e Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya, pubblicata all’indomani del referendum che ha approvato la nuova Costituzione del Paese (vedi Fides 7/8/2010). L’emendamento principale riguarda l’articolo 26 che di fatto apre la strada alla legalizzazione dell’aborto.
Il fronte del “No” al referendum, guidata dal Ministro dell'Istruzione Superiore, William Ruto, ha espresso il desiderio di affrontare la questione il più presto possibile. “Come democratici noi accettiamo il verdetto dei keniani. Dato che il Paese ha deciso che le modifiche alla Carta Costituzionale verranno effettuate in seguito, noi proponiamo come fronte del “No” l’avvio immediato di consultazioni da entrambe le parti", ha affermato Ruto il 5 agosto, nel discorso con il quale concedeva la vittoria al fronte del “Sì”.
Il National Council of Churches of Kenya (l’’organizzazione che riunisce le chiese protestanti del Kenya) ha minacciato di ricorrere alle regole previste dalla nuova Costituzione per emendarla, se il Presidente Kibaki e il Primo Ministro Raila Odinga dovessero tradire le promesse pre- referendarie sull’avvio immediato del dibattito sugli emendamenti.
Il Premier Odinga ha emesso un comunicato nel quale esprima la volontà dello Stato di unire i favorevoli e i contrari alla nuova Costituzione per metterla in pratica
Il Primo Ministro ha invitato i keniani a sostenere la nuova Costituzione, a prescindere dal modo in cui hanno votato, e ha fatto appello alla comunità internazionale ad aiutare il Paese per attuare la Costituzione.
"Il lavoro di ricostruzione del Paese deve iniziare ora e richiederà un approccio bipartisan” ha affermato Odinga nella sua dichiarazione, nella quale, però, non vi è alcun accenno all’avvio del dibattito per emendare la Costituzione.
Le chiese cristiane ricordano che sono 2 milioni e 700mila i keniani che hanno votato contro l’approvazione della nuova Costituzione (“un numero troppo elevato per essere ignorato”) e che diversi elettori hanno votato a favore della Carta fidandosi della promesse del Presidente e del Premier di emendarla in caso di vittoria dei “sì”. (L.M.) (Agenzia Fides 11/8/2010)


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