AMERICA/MESSICO - La Chiesa cattolica denuncia la violenza e la delinquenza che impediscono la vita politica della comunità

lunedì, 21 giugno 2010

Città del Messico (Agenzia Fides) – L’Arcidiocesi di Mexico, attraverso i suoi organi d’informazione, denuncia la continua violenza che sta subendo il paese e che a momenti riesce a bloccare completamente la vita politica della comunità. In un comunicato della Siame (Sistema Informativo de la Arquidiocesis de Mexico), arrivato all’Agenzia Fides, si afferma in tono preoccupato: “Siamo arrivati al limite quando vediamo che sono i criminali a controllare i quartieri di alcune città e la loro minaccia spaventa perfino le autorità che decidono di ridurre i loro doveri per la paura. Interi territori come Nayarit, Durango, Tamaulipas, Chihuahua, Guerrero vivono in condizioni di incertezza; ci sono autostrade e strade in Michoacan, Sinaloa, Nuevo Leon e Tamaulipas dove la criminalità organizzata si permette di avere i propri punti di controllo per l'incapacità delle autorità”.
La denuncia della Chiesa vuole essere una voce che si leva per fermare tutta questa violenza. “Il livello di insicurezza che abbiamo raggiunto - si legge nel testo – ci presenta una società in decomposizione profonda dei suoi valori, del suo tessuto sociale e familiare, ma presenta anche l'indolenza di molte autorità che non adempiono alle proprie responsabilità”.
Ci sono dati che veramente spaventano: 85 omicidi della criminalità organizzata in un solo giorno, venerdì 11 giugno, o l'esecuzione di 12 membri della polizia federale in Michoacan, o l'atto inumano di sparare solo per il gusto di uccidere in un centro di riabilitazione che ha lasciato 29 morti.
La malavita impone la propria legge anche alla polizia, “o perché la supera nelle armi e nelle strategie, o perché la minaccia e la corrompe. Siamo arrivati all'estremo di non trascurare la possibilità che i delinquenti possano esercitare il loro potere politico nelle prossime elezioni statali, non solo imponendo i candidati in modo di assicurarsi finanziamenti o posizioni politiche, ma anche arrivando ad impedire la realizzazione della stesse elezioni e a negare il diritto dei cittadini a scegliere il candidato politico che ritengono giusto”.
Diversi stati del Messico sono chiamati alle urne il prossimo 4 luglio. Questa opportunità di partecipare attivamente nella vita politica del paese è stata incoraggiata da Vescovi e sacerdoti. La Conferenza Episcopale del Messico ha pubblicato un documento per incoraggiare tutti i cattolici nella costruzione di un Messico più giusto, meno violento e in pace (vedi Fides 16/04/2010). (CE) (Agenzia Fides, 21/06/2010)


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