VATICANO - “La nozione di sviluppo umano integrale presuppone coordinate precise, quali la sussidiarietà e la solidarietà, nonché l’interdipendenza tra Stato, società e mercato”

lunedì, 24 maggio 2010

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “La nozione di sviluppo umano integrale presuppone coordinate precise, quali la sussidiarietà e la solidarietà, nonché l’interdipendenza tra Stato, società e mercato. In una società mondiale, composta da molti popoli e da religioni diverse, il bene comune e lo sviluppo integrale vanno conseguiti con il contributo di tutti. In questo, le religioni sono decisive, specie quando insegnano la fraternità e la pace, perché educano a dare spazio a Dio e ad essere aperti al trascendente, nelle nostre società segnate dalla secolarizzazione”. Lo ha ribadito il Santo Padre Benedetto XVI ricevendo in udienza, il 22 maggio, i partecipanti al Convegno promosso dalla Fondazione "Centesimus Annus-Pro Pontifice" sulla relazione tra "sviluppo, progresso, bene comune".
“Il bene comune è la finalità che dà senso al progresso e allo sviluppo – ha affermato il Papa -, i quali diversamente si limiterebbero alla sola produzione di beni materiali; essi sono necessari, ma senza l'orientamento al bene comune finiscono per prevalere consumismo, spreco, povertà e squilibri; fattori negativi per il progresso e lo sviluppo”. Benedetto XVI ha quindi evidenziato come sia di fondamentale importanza identificare “quei beni a cui tutti i popoli debbono accedere in vista del loro compimento umano”, rilevando come “il bene comune è composto da più beni: da beni materiali, cognitivi, istituzionali e da beni morali e spirituali, quest’ultimi superiori a cui i primi vanno subordinati”.
In vista dello sviluppo dell’intera famiglia dei popoli, “è fondamentale e prioritario”, sono le parole del Santo Padre, adoperarsi per riconoscere la vera scala dei beni-valori: “Solo grazie ad una corretta gerarchia dei beni umani è possibile comprendere quale tipo di sviluppo dev’essere promosso. Lo sviluppo integrale dei popoli, obiettivo centrale del bene comune universale, non è dato solo dalla diffusione dell’imprenditorialità, dei beni materiali e cognitivi come la casa e l’istruzione, delle scelte disponibili. Esso è dato specialmente dall’incremento di quelle scelte buone che sono possibili quando esista la nozione di un bene umano integrale, quando ci sia un telos, un fine, alla cui luce viene pensato e voluto lo sviluppo”. (SL) (Agenzia Fides 24/5/2010)


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