AMERICA/COLOMBIA - I Vescovi cercano il dialogo pastorale con le bande per far cessare la violenza nel paese

Bogotà (Agenzia Fides) – Con l'avallo del governo nazionale, i Vescovi cattolici della Colombia hanno stabilito dei ponti di comunicazione con le cosiddette bande emergenti che sono presenti in diverse regioni della Colombia, per cercare di ridurre i livelli di violenza. Secondo le informazioni fornite dal Dipartimento di Comunicazione Sociale della Conferenza Episcopale Colombiana, il Vescovo di Monteria, Mons. Julio Cesar Vidal Ortiz, ha affermato che i membri di questi gruppi armati illegali “sono disposti ad avviare un riavvicinamento con la cessazione delle ostilità e con il dialogo". Mons. Vidal Ortiz ha inoltre comunicato che il presidente Álvaro Uribe Vélez, che ha incontrato i Vescovi l'8 febbraio, "ha dato il suo appoggio a proseguire questi dialoghi e questi approcci".
Il Vescovo di Monteria si è detto fiducioso che queste organizzazioni si sottomettano alla giustizia e che "il governo apra loro uno spazio per la riconciliazione". Qualche contatto lo ha già stabilito con i membri delle bande emergenti chiamate “Los Rastrojos” e “Los Paisas”, formate da forze paramilitari smobilitate dalle Autodefensas Unidas della Colombia (AUC) e legate al traffico di droga. A causa degli scontri tra queste organizzazioni, nel 2009 sono stati commessi circa 600 omicidi e, finora, nel 2010 si sono registrati 40 morti. “Da settembre abbiamo proposto di cercare il riavvicinamento con le bande emergenti. Costoro sono disposti ad avviare un cessate il fuoco e, in futuro, anche a dei dialoghi con il governo” ha detto il Vescovo.
Anche Mons. Jaime Prieto Amaya, Vescovo di Cúcuta, ha detto di aver organizzato un gruppo, che ha chiamato "motore", per cercare il riavvicinamento con i gruppi di ex-paramilitari. "Noi, come Chiesa, davanti a un 'paraco' (paramilitare), un guerrigliero, dobbiamo cercare di stabilire un dialogo pastorale", ha detto il Vescovo ai media in occasione della 88^ Assemblea dei Vescovi colombiani tenutasi a Bogotà. (CE) (Agenzia Fides, 10/02/2010)