AMERICA/ECUADOR - “La decisione di non chiudere Radio Arutam è una buona notizia per il nostro Paese" afferma Signis Ecuador

giovedì, 28 gennaio 2010

Quito (Agenzia Fides) – L'Associazione cattolica per la comunicazione, Signis Ecuador, esprime il proprio apprezzamento nei confronti della decisione del Consiglio Nazionale delle Telecomunicazioni (CONATEL), presa nel pomeriggio del 26 gennaio, di non chiudere la stazione radio "La Voz de Arutam", della Federazione Shuar, nell’Amazzonia ecuadoriana. Secondo il Direttore dell'Associazione in Ecuador, Jose Marmol, la decisione rappresenta "non solo un segno che il paese rispetta la libertà di espressione e il diritto dei popoli e delle comunità, che non hanno spesso spazio nei grandi media, a diffondere la propria cultura, ma anche perché ciò contribuirà a ristabilire la pace sociale, minacciata dall’indignazione che aveva generato nei popoli indigeni la precedente risoluzione del CONATEL”.
“Sarebbe stato un grave errore se il CONATEL avesse confermato la chiusura della stazione radio indigena" ha aggiunto il direttore di Signis Ecuador, che ha detto: “Il nostro paese ha bisogno di una buona legge di comunicazione che garantisca i diritti dei cittadini ad essere informati e a non diventare soggetti passivi nel processo di comunicazione, una legge che riconosca il diritto dei popoli ad avere i propri canali di comunicazione, e noi siamo impegnati in questo compito, anche perché noi crediamo nell'esigenza che la società sia protagonista del cambiamento.”
"Con questa convinzione, da un paio d’anni Signis Ecuador è stata coinvolta nelle discussioni dove ha dichiarato il suo impegno continuo, con un atteggiamento di servizio e di solidarietà verso gli emarginati, per promuovere la comunione e l’unità, come la strategia migliore per l'ulteriore sviluppo dei nostri popoli. Quindi riteniamo che la decisione di non chiudere Radio Arutam sia una buona notizia per il nostro Paese" ha dichiarato il direttore di Signis Ecuador. (CE) (Agenzia Fides, 28/01/2010)


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