ASIA/CINA - La presenza francescana in Cina: dal 1200 al 1977 sono 1.162 i Frati Minori vissuti in Cina

martedì, 19 gennaio 2010

Roma (Agenzia Fides) – La Pontificia Università Antonianum ha celebrato il 15 gennaio una giornata di studio sulla Chiesa in Cina, nel VII Centenario dell’ordinazione di fra Giovanni da Montecorvino a Vescovo di Pechino e Patriarca di tutto l’Oriente, primo Vescovo in Cina. Nella circostanza P. José Rodriguez Carballo, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, ha tenuto un ampio discorso sulla presenza dei francescani in Cina. “La chiamata ad essere annunciatori ed evangelizzatori, Francesco e i suoi Frati la compresero come un atto dovuto di restituzione al Signore del dono del Vangelo ricevuto” ha detto il Ministro generale sottolineando che le prime missioni francescane in Cina, e in particolare la figura di Fra Giovanni da Montecorvino, “sono state recentemente oggetto di nuove ricerche”.
Le vicende delle missioni francescane in Cina, secondo la relazione di p. Carballo, possono essere raggruppate in 5 periodi. Nel primo periodo, dal 1245 fin verso il 1370, i Frati Minori vennero inviati in estremo Oriente come Ambasciatori di pace e Ambasciatori della fede. Di particolare rilievo in questo periodo fu l’opera educativa di fra Giovanni da Montecorvino e il suo sforzo di inculturare la liturgia traducendo il Salterio e il Nuovo Testamento nella lingua dei Tartari, che erano i dominatori del momento. Secondo un calcolo da verificare ulteriormente, sarebbero andati in Cina in questo periodo circa 242 Frati Minori, tra i quali vi furono 3 Arcivescovi e 11 Vescovi. Con la presa del potere da parte della dinastia cinese dei Ming (1368-1644) la religione cristiana venne rifiutata soprattutto in quanto dottrina straniera.
Nella seconda metà del XVII secolo, con al potere la dinastia dei Qing (1644-1912), le condizioni per le missioni divennero nuovamente favorevoli. Il secondo periodo delle missioni francescane in Cina fu caratterizzato dal problema dell’inculturazione e da diverse persecuzioni, ad ondate successive, dalla seconda metà del XVIII secolo fino ai primi decenni del secolo XIX.
Il terzo periodo è quello dell’epoca del neo-colonialismo ottocentesco. La seconda metà del secolo XIX vide una rinascita anche delle missioni francescane in Cina: numerosi Frati Minori partirono dall’Europa per diffondere il Vangelo in Cina, dove si dedicarono con grande generosità anche ad opere umanitarie come l’educazione dei giovani, gli istituti per le ragazze abbandonate e sfruttate, gli orfanotrofi, la cura dei malati... La protezione diplomatica dei missionari faceva però passare la Chiesa per uno strumento al servizio dell’espansionismo occidentale, così i fautori del movimento anti-cristiano attizzarono l’odio contro gli stranieri e provocarono sommosse, omicidi, distruzioni in varie parti della Cina, che culminarono con la rivolta dei Boxers nel 1900. Agli inizi del secolo XX i Frati Minori avevano la cura di 10 Vicariati apostolici, dal nord al sud della Cina, con moltissime comunità cristiane e tante postazioni missionarie.
La rivolta di Wuchang nel 1911 portò alla fine della dinastia Qing e alla proclamazione della Repubblica di Cina. Questo può essere considerato il quarto periodo delle missioni francescane con la massima fioritura e con la partecipazione di un gran numero di missionari. Anche in questo periodo non mancarono comunque le difficoltà, tra cui il coinvolgimento delle missioni cattoliche nelle vicende della seconda guerra mondiale. Questo fu il periodo della nascita della Chiesa cattolica in Cina: Pio XII costituì la Gerarchia episcopale cinese nel 1946. Nel 1948 vi erano in Cina 706 frati minori, dei quali 150 indigeni, e 28 conventi.
L’ultimo periodo è quello della Repubblica Popolare Cinese (dal 1949 ad oggi). Con la presa del potere del regime marxista-maoista, le missioni cattoliche furono fatte oggetto dell’ira antistraniera e denunciate come strumenti dell’imperialismo occidentale, tutti i missionari stranieri vennero espulsi. Agli anni più difficili, dal 1966 al 1976, è seguito un periodo di progressiva, anche se timida, apertura che ha permesso di ricostituire anche la presenza francescana in Cina. Secondo il Necrologio dei Frati cinesi, dal 1200 al 1977 si registrano 1.162 Frati Minori vissuti in Cina. (SL) (Agenzia Fides 19/01/2010)


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