AFRICA/MADAGASCAR - L’accordo di Addis Abeba: la questione degli effettivi poteri dei due “co-presidenti” al centro del dibattito politico

lunedì, 9 novembre 2009

Antananarivo (Agenzia Fides)- L’accordo raggiunto ad Addis Abeba (Etiopia) dai 4 movimenti malgasci (vedi Fides 7/11/2009) sta suscitando speranze nella popolazione del Madagascar, ma anche qualche apprensione sulla sua attuazione. “L’accordo prevede che l’attuale Presidente dell’Alta Autorità di Transizione, Andry Rajoeina, sia affiancato da due co-presidenti. Si sta dibattendo sulla loro funzione: per Rajoelina i due co-presidenti hanno solo una funzione di verifica e di controllo dei suoi atti; i due co-presidenti sostengono invece che tutti gli atti del Presidente devono essere controfirmati da loro. In questo caso si avrebbe di fatto una Presidenza a tre” dice all’Agenzia Fides un redattore di Radio Don Bosco.
I due co-presidenti che affiancheranno Rajoelina, sono Emmanuel Rakotovahiny ( del movimento dell’ex Presidente Zafy) e Fetison Rakoto Andrianirina (del movimento del Presidente dimissionario Ravalomanana). Eugene Mangalaza, vicino al movimento dell’ex Presidente Ratsiraka, è il Primo Ministro di un governo di unione nazionale che comprenderà 31 ministri. “I 4 movimenti che hanno sottoscritto gli accordi di Addis Abeba hanno già deciso il numero di dicasteri da attribuire a ciascun partito. Questa settimana si terranno delle riunioni per assegnare i vari ministeri. Si prevedono delle difficoltà perché ogni movimento cercherà di farsi attribuire i dicasteri più importanti e prestigiosi” dice la fonte di Fides.
“Si tratta di un accordo complesso, per la cui attuazione occorrerà la buona volontà di tutti i firmatari. È vero comunque che il governo di unità nazionale ha il compito di portare il Paese alle elezioni entro 10 mesi. La popolazione preme affinché le elezioni si tengano prima, e in ogni caso prima del 26 giugno, giorno dell’indipendenza nazionale, che nel 2010 celebrerà i 50 anni”.
I Vescovi del Madagascar sono riuniti per la loro Assemblea Plenaria che si concluderà il 13 novembre. È probabile che nel documento finale dell’Assemblea vi saranno alcuni riferimenti agli ultimi sviluppi politici e sociali” conclude la fonte di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 9/11/2009)


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