AMERICA/COLOMBIA - “Le scuole cattoliche non possono essere obbligate a dare lezioni sull’aborto”: intervento del Segretario Generale della Conferenza Episcopale Colombiana

sabato, 24 ottobre 2009

Bogotà (Agenzia Fides) – “Le scuole cattoliche non possono essere obbligate ad insegnare o a dare lezioni sull’aborto”. Lo ha affermato il Segretario Generale della Conferenza Episcopale della Colombia (CEC), Mons. Juan Vicente Córdoba Villota, intervenuto in merito ad un provvedimento in materia emesso dalla Corte Costituzionale. In un incontro con i giornalisti reso noto dal Dipartimento di Comunicazione Sociale della Conferenza, il Presule ha aggiunto che la Chiesa colombiana “rigetta in maniera assoluta questo pronunciamento”, opinione condivisa con tutti i cristiani e con gli ebrei. “Sono molto vicino ai pastori cristiani e ai rabbini e parlo a nome loro in questo momento, per respingere con forza che si insegni nella scuole che l’aborto è un diritto”, ha infatti detto il Segretario della CEC, chiarendo che “l’aborto continua ad essere un delitto”.
Questa posizione non rappresenta un “atto di disobbedienza alla Corte Costituzionale, ma un atteggiamento che difende la vita ed il diritto all’obiezione di coscienza affermato nella Costituzione politica” ha sottolineato il Segretario della Conferenza Episcopale. La sentenza C-355 del 2006 ha indicato che esistono tre casi in cui è possibile abortire: quando la gravidanza è frutto di una violenza sessuale; se esiste pericolo di morte per la madre; e quando si ha una malformazione del feto. Nella sentenza T-388 del 2009, intanto, la Corte Costituzionale ha ribadito che il Governo è obbligato a diffondere la conoscenza dell’aborto nelle istituzioni educative, così come viene richiesto agli enti sanitari presso i quali opera personale specializzato nella pratica dell’aborto, quando venga richiesto e approvato da un giudice. (GT) (Agenzia Fides 24/10/2009)


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