AMERICA/VENEZUELA - La Commissione Nazionale Giustizia e Pace: “lavorare per la pace, la riconciliazzione, il rispetto della dignità umana, la reciproca comprensione, l’allontanamento della violenza e dell’odio, aprendo spazi per la convivenza senza riserve”

mercoledì, 16 settembre 2009

Caracas (Agenzia Fides) – “Rigettiamo qualunque intento da parte delle autorità di criminalizzare quanti esercitano il diritto civile a manifestare, stabilito dall’articolo 68 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela”. È quanto si legge in un comunicato diffuso il 14 settembre dalla Commissione Nazionale Giustizia e Pace a seguito degli arresti di alcuni manifestanti coinvolti nelle proteste contro il governo, registrate alla fine di agosto. Il testo, intitolato “Per il rispetto dei Diritti Umani”, porta la firma del Presidente della Commissione Giustizia e Pace e Vice Presidente del Conferenza Episcopale del Venezuela (CEV), Mons. Mons. Roberto Luckert León.
I Vescovi si dicono preoccupati per il fatto che “nei recenti provvedimenti giudiziari a carico di persone arrestate nel contesto di proteste o manifestazioni pubbliche, lo Stato sia ritornato alla pratica della detenzione preventiva”. Questo tipo di azioni “ci riporta a momenti che credevamo felicemente superati con l’adozione del Codice Organico Processuale Penale”, avvenuta nel 1998, che sancì infatti il passaggio a principi come la “presunzione d’innocenza fino alla piena dimostrazione della sua colpevolezza”.
Oggi invece, secondo la denuncia della Commissione Nazionale Giustizia e Pace, “persone che esercitano il diritto a riunirsi e ad esprimere le proprie opinione” vengono sottoposte a processi penali “per delitti gravissimi come la ribellione civile, l’illegalità, l’istigazione alla violenza e alla delinquenza” ed incarcerati in strutture penitenziarie ordinarie “dove non si fa distinzione tra persone ancora sotto processo e colpevoli passati in giudicato” e mancano “garanzie di rispetto dell’integrità fisica e della vita dei detenuti”.
“Denunciamo e ripudiamo qualunque tipo di attentato contro la dignità della persona umana – scrivono ancora i Vescovi -, e contro il lavoro onorevole di organizzazioni che per anni hanno lavorato in difesa dei diritti umani”, ora vittime di “diffamazione ed attacchi sia orali che scritti”.
I firmatari invitano lo Stato Venezuelano a rispettare “gli standard di protezione dei diritti umani stabiliti dalla Costituzione della Repubblica”, compiendo così la loro “missione di salvaguardia del principio fondamentale della indipendenza dei poteri pubblici”. Ai cittadini viene chiesto di “denunciare alle autorità competenti qualunque tipo di anomalia emersa, ricordando che il cammino per rafforzare la democrazia è istituzionale”. Inoltre è fondamentale “lavorare per la pace, la riconciliazione, il rispetto della dignità umana, la reciproca comprensione, l’allontanamento della violenza e dell’odio, aprendo spazi per la convivenza senza riserve”, concludono i Vescovi della Commissione Nazionale Giustizia e Pace del Venezuela. (GT) (Agenzia Fides 16/9/2009)


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