AFRICA/MADAGASCAR - Si complica la crisi in Madagascar dopo il mancato incontro per l’attuazione degli accordi di Maputo

lunedì, 14 settembre 2009

Antananarivo (Agenzia Fides)- “Negli ultimi due giorni sono emersi nuovi sviluppi che sembrano complicare la crisi politica nel Madagascar” dicono all’Agenzia Fides fonti di Radio Don Bosco, la principale radio Cattolica del Madagascar. “Tutto ruota intorno al mancato incontro tra le 4 principali formazioni politiche che hanno firmato l’Accordo di Maputo. La riunione doveva tenersi, ieri, domenica 13 settembre, ma è stata rinviata. Sulla mancata riunione è sorto un piccolo mistero, perché il Primo Ministro Monja Roindefo nella serata dell’11 settembre aveva annunciato il rinvio dell’incontro, a causa dei disordini che si sono verificati nella capitale venerdì 11 settembre (e proseguiti sabato 12). Il Presidente dell’Alta Autorità di Transizione, Andry Rajoelina, aveva invece espresso la disponibilità di partecipare all’incontro. Alla fine ha prevalso la linea del Primo Ministro. Da questo episodio sembra emergere dunque un contrasto tra il Presidente Rajoelina e il Primo Ministro. Un fatto che potrebbe avere conseguenti importanti sui futuri sviluppi politici dell’isola. Secondo diversi osservatori in un eventuale confronto tra Rajeolina e Monja Roindefo, determinante sarà l’atteggiamento dei militari” dicono le fonti di Fides.
“A seguito del mancato incontro con il movimento guidato da Rajoelina , i tre gruppi politici che fanno capo rispettivamente agli ex Presidenti Ratsiraka, Zafy e Ravalomanana, hanno deciso di dare vita ad un fronte unito per chiedere il rispetto degli accordi di Maputo. Il fronte ha inviato un ultimatum al movimento di Rajoelina per chiedere, entro il 20 settembre, una nuova riunione per discutere l’attuazione degli accordi di Maputo” spiegano le fonti di Fides.
Gli accordi di Maputo, firmati nella capitale mozambicana ad agosto dai 4 movimenti malgasci, prevedono la creazione di un governo di unione nazionale di transizione con il compito di preparare nuove elezioni entro 15 mesi. “L’ostacolo maggiore all’attuazione degli accordi è la distribuzione degli incarichi tra i 4 movimenti. In particolare l’ex Presidente Ravalomanana si oppone al fatto che Rajoelina rimanga il Presidente. Ma è anche vero che sembrava emergere un consenso a mantenere Rajoelina Presidente, cambiando però il Primo Ministro. Ed è probabilmente questa la ragione dei contrasti tra Rajoelina e Monja Roindefo, che è alla testa di un esecutivo formato la scorsa settimana in maniera unilaterale in aperto contrasto con quanto stabilito dagli accordi di Maputo (vedi Fides Fides 9/9/2009)” aggiungono le fonti di Fides.
Nel frattempo gruppi che si oppongono al movimento di Rajoelina e di Monja Roindefo continuano a organizzare dimostrazioni di protesta; le ultime sono avvenute lo scorso fine settimane e sono degenerate in incidenti con le forze dell’ordine. “Le dimostrazioni dei giorni scorsi non hanno visto la partecipazione dei dimostranti che di solito intervengono alle proteste contro Rajoelina, ma di gruppi di giovani, probabilmente organizzati da qualcuno, che sono scesi ugualmente nelle strade, nonostante la mancata concessione del permesso da parte delle autorità. La polizia è intervenuta per disperdere i dimostranti con il lancio di lacrimogeni. I giovani, tra cui si erano probabilmente mischiati dei teppisti, si sono scatenati in atti vandalici contro l’arredo stradale e i negozi. La polizia ha operato una serie di arresti” dicono le fonti di Fides. Sia Ratsiraka sia Zafy si sono dissociati da questa manifestazione ed hanno aggiunto di non avervi inviato nessuna persona a rappresentarli”. (L.M.) (Agenzia 14/9/2009)


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