Organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927
New York (Agenzia Fides) – Gli immigrati che dal Messico riescono a raggiungere gli Stati Uniti si trovano prigionieri di quanti li hanno fatti arrivare fino a lì, e finché non avranno pagato il loro debito con questi trafficanti senza scrupoli di carne umana, non potranno pensare di tornare a casa. Dovranno lavorare e sudare – quando riusciranno a trovare lavoro – in condizioni di schiavitù e privandosi di tutto, per racimolare i soldi necessari ad estinguere il loro debito. Questa testimonianza di una messicana è illuminante della tragica situazione in cui vivono: “È stato molto difficile per me venire qui. E adesso siamo molto preoccupati, perché il lavoro è finito e noi però non abbiamo ancora finito di pagare quelli che ci hanno fatto venire qui. Ora non sappiamo come pagare. Dobbiamo risparmiare sul cibo per pagare il debito, speriamo ci sia qualcuno che ci possa aiutare. Uno lascia il proprio paese perché la situazione è ancora più difficile, lavori molto ma guadagni veramente poco, molto poco. Si viene qui con il desiderio di guadagnare, e certamente si guadagna un po’ di più che nel nostro paese. Mio marito può lavorare quando c’è lavoro nei campi. Tutto il giorno sotto il sole, dalle quattro della mattina, e non gli danno cibo, solo acqua. Lui lavora 8 ore e riceve soltanto 50 dollari. Ma non c’è nessun altro lavoro per noi. Io so che il contrattista è messicano. È una situazione molto difficile adesso negli Stati Uniti. Per il momento non possiamo tornare indietro perché abbiamo ancora il debito da pagare. Forse più in là….se arriva un altro periodo di lavoro e possiamo guadagnare ancora un po’ di denaro, allora penseremo s tornare a casa. Ma adesso dobbiamo pagare il debito. Pagare tutto.” (Luca De Mata) (Anticipazione del programma televisivo “La valigia con lo spago”: 4 puntate di un’inchiesta sull’emigrazione nel mondo che andranno in onda su Rai Uno dal 29 giugno, in seconda serata). (Agenzia Fides 10/6/2009; righe 20, parole 326)
