ASIA/PAKISTAN - I cristiani in Pakistan pregano per la pace; una delegazione in pellegrinaggio ai Santuari europei

venerdì, 5 giugno 2009

Islamabad (Agenzia Fides) – Pregare per la pace in Pakistan: è questo uno degli impegni principali della comunità cristiana nel paese, che sta vivendo un momento di forti tensioni, a causa delle violenze e delle minacce dei gruppi talebani che hanno preso piede nel paese.
Come l’Agenzia Fides apprende da p. Mario Rodriguez, Direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Pakistan, le diverse comunità cristiane presenti nel paese, di tutte le confessioni, stanno invocando la pace con veglie di preghiera e Adorazioni, nelle Sante Messe, in incontri che cercano di coinvolgere anche credenti musulmani moderati.
Una speciale iniziativa è un pellegrinaggio organizzato in Europa, che toccherà le città di Roma, Venezia, Padova, Assisi, Lourdes e Fatima. Una delegazione dei cattolici pakistani, composta da sacerdoti, religiosi e laici, visiterà nei prossimi giorni i santuari europei per chiedere il dono della pace e dell’armonia. “Durante il pellegrinaggio – spiegano a Fides gli organizzatori – terremo nella nostra mente e nel nostro cuore la popolazione di Swat e Malanakd, che stanno soffrendo a causa della violenza. Raccomanderemo il paese alle preghiera del Santo Padre e nel visitare i Santuari Mariani, le nostre speciali preghiere saranno per i milioni di profughi che oggi soffrono in Pakistan”.
Intanto giungono a Fides altre notizie sulle discriminazioni e le violenze subite dalle minoranze non musulmane in aree della Provincia della Frontiera di Nordovest: in una zona di confine con l’Afganistan, alle comunità cristiane, sikh e indù è stato imposto il pagamento della jazia, la tassa islamica riservata ai non musulmani. L’imposizione, del tutto arbitraria, è stata decisa dai leader musulmani locali, in aperta violazione del sistema legale statale pakistano, che non la prevede. (PA) (Agenzia Fides 5/6/2009 righe 26 parole 265)


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