VATICANO - L’Anno Sacerdotale “dovrà essere un anno positivo e propositivo, in cui la Chiesa vuol dire innanzitutto ai sacerdoti, ma anche a tutti i cristiani, alla società mondiale, che è fiera dei suoi sacerdoti, li ama, li venera, li ammira”: lettera del Card. Hummes

giovedì, 28 maggio 2009

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “L’Anno Sacerdotale, indetto dal nostro amato Papa Benedetto XVI, per celebrare il 150º anniversario della morte di S. Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato D’Ars, è alle porte. Lo aprirà il Santo Padre il 19 giugno p.v., festa del Sacro Cuore di Gesù e Giornata Mondiale di preghiera per la santificazione dei sacerdoti”. Così inizia la lettera che il Prefetto della Congregazione per il Clero, Card. Claudio Hummes, ha indirizzato ai Sacerdoti di tutto il mondo, sollecitando l’impegno comune “affinché sia un anno ampiamente celebrato in tutto il mondo, nelle diocesi, nelle parrocchie, in ogni comunità locale, con il coinvolgimento caloroso del nostro popolo cattolico, che indubbiamente ama i propri sacerdoti e li vuol vedere felici, santi e gioiosi nel lavoro apostolico quotidiano”.
Il Cardinale prosegue: “Dovrà essere un anno positivo e propositivo, in cui la Chiesa vuol dire innanzitutto ai sacerdoti, ma anche a tutti i cristiani, alla società mondiale, attraverso i massmedia globali, che è fiera dei suoi sacerdoti, li ama, li venera, li ammira e riconosce con gratitudine il loro lavoro pastorale e la loro testimonianza di vita”. Se i sacerdoti “sono importanti non solo per ciò che fanno, ma anche per ciò che sono”, il Cardinale ricorda che “alcuni sacerdoti sono talora apparsi coinvolti in problemi gravi e situazioni delittuose”, e sottolinea: “ovviamente, bisogna continuare ad investigarli, giudicarli debitamente e punirli. Questi casi, però, riguardano una percentuale molto piccola del clero. Nella stragrande maggioranza i sacerdoti sono persone molto degne, dedicate al ministero, uomini di preghiera e di carità pastorale”.
Tra gli obiettivi di questo particolare Anno, il Prefetto della Congregazione per il Clero indica nella lettera “l’approfondimento dell’identità sacerdotale, della teologia del sacerdozio cattolico e del senso straordinario della vocazione e della missione dei sacerdoti nella Chiesa e nella società”; deve inoltre essere, in modo molto speciale, “un anno di preghiera dei sacerdoti, con i sacerdoti e per i sacerdoti, un anno di rinnovamento della spiritualità del presbiterio e dei singoli presbiteri”; sia anche “un anno in cui si prendono in esame le condizioni concrete ed il sostentamento materiale in cui vivono i nostri sacerdoti, alle volte obbligati a situazioni di dura povertà”; sia “un anno di celebrazioni religiose e pubbliche, che portino il popolo, le comunità cattoliche locali, a pregare, a meditare, a festeggiare e a prestare il giusto omaggio ai loro sacerdoti”.
La Lettera si conclude invitando ogni Conferenza Episcopale, ogni diocesi ed ogni parrocchia e comunità locale a preparare un programma per questo Anno speciale. “Nello stesso giorno dell’apertura dell’Anno Sacerdotale a Roma con il Santo Padre, il 19 giugno, le Chiese locali sono invitate a partecipare, in qualche modo, alla inaugurazione, magari con un atto liturgico specifico e festivo. Coloro che potranno venire a Roma per l’apertura, vengano senz’altro, per manifestare la propria partecipazione a questa felice iniziativa del Papa”. (S.L.) (Agenzia Fides 28/5/2009; righe 34, parole 477)


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