ASIA/PAKISTAN - Preoccupazione e disappunto dei cristiani per l’introduzione della legge islamica nella valle di Swat

giovedì, 16 aprile 2009

Islamabad (Agenzia Fides) – Una resa del governo agli integralisti islamici: così i cristiani in Pakistan definiscono l’introduzione della sharia nella valle di Swat, avvenuta ufficialmente dopo la firma del decreto da parte del Presidente pakistano, Asif Ali Zardari, giunto dopo un voto favorevole del Parlamento nazionale. I gruppi talebani-pakistani presenti nella valle di Swat (nella Provincia di Frontiera di Nordovest, al confine con l'Afghanistan) hanno esultato per l’accordo che prevede l'introduzione della legge islamica nell'area, in cambio della fine delle ostilità che da circa due anni attraversavano il territorio.
Le Chiese cristiane in Pakistan hanno espresso disappunto e amarezza per la decisione del Presidente, che porterà a un ulteriore rafforzamento dell’estremismo islamico nella valle di Swat, e a una penalizzazione delle minoranze religiose: molte famiglie cristiane, che già vivevano in un clima di intimidazioni e terrore, saranno costrette a trasferirsi.
Anche alcuni gruppi musulmani moderati hanno manifestato perplessità e preoccupazioni e temono un progressiva “talebanizzazione” del paese”.
Il territorio è sotto l’autorità del Mullah Fazlullah, leader dei talebani locali, che hanno ormai un controllo capillare del territorio, degli uffici pubblici, delle vie di comunicazione e di trasporto, degli esercizi commerciali, dei mezzi di comunicazione. La milizia integralista ha combattuto e avversato la presenza dell’esercito pakistano nell’area che, dopo mesi di combattimento, si è ritirato lasciando il controllo del territorio ai talebani.
Gli effetti della nuova legge hanno già penalizzato fortemente le associazioni degli avvocati, le organizzazioni non governative, i presìdi sociali, le scuole non musulmane. Il bilancio sull’istruzione non islamica è già piuttosto pesante: oltre 170 scuole attaccate e distrutte in due anni; più di 400 fra scuole e collegi femminili costretti a chiudere i battenti per minacce e intimidazioni. Fra questi vi sono numerose scuole cattoliche e di altre confessioni cristiane, frequentate perlopiù da ragazze musulmane. La campagna di restrizioni sul sistema educativo, mirata specialmente sulle scuole private femminili, è stata condotta con successo dai “talebani pakistani” all’interno della Provincia di Frontiera di Nordovest (vedi Fides 19/1/2008).
Tutti temono inoltre che i talebani mettano in atto un sistema giudiziario parallelo nel paese. Il distretto di Swat, circa 150 km a Nordest di Peshawar, con una popolazione di 1.8 milioni di persone, era un tempo un luogo accogliente e turistico, abitato da diverse comunità di fede. E’ stato negli anni scorsi un campo di battaglia fra l’esercito pakistano e i gruppi integralisti islamici che, dopo il ritiro dei militari, hanno preso il sopravvento. Atti intimidatori, minacce, aggressioni fisiche e verbali contro le minoranze cristiane si susseguono, mentre i “talebani pakistani” continuano a terrorizzare la popolazione non musulmana, imponendo conversioni all’Islam o costringendo le minoranze alla fuga. I cristiani in Pakistan sono il 2,5% della popolazione. (PA) (Agenzia Fides 16/4/2008 righe 33 parole 348)


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