VATICANO - Benedetto XVI in Angola (11) - Incontro con i Vescovi: “continuate ad alzare la voce in difesa della sacralità della vita umana e del valore dell’istituto matrimoniale e per la promozione del ruolo che ha la famiglia nella Chiesa e nella società”

Luanda (Agenzia Fides) – La sera di venerdì 20 marzo il Santo Padre ha incontrato i Vescovi della Conferenza Episcopale di Angola e Sao Tomé, nella cappella della Nunziatura. “Si innalzino, concordi e ferventi, le nostre lodi a Dio Padre che, per opera e grazia dello Spirito Santo, non cessa di generare il Corpo mistico del suo Figlio con i lineamenti angolani e santomensi, senza perdere con ciò le fisionomie ebrea, romana, portoghese e tante altre acquistate prima” ha detto il Santo Padre nel suo discorso, esortando poi i Vescovi con queste parole: “Dio vi ricompenserà di ogni fatica apostolica che avete portato avanti in condizioni difficili, sia durante la guerra sia nei giorni presenti a contatto con tante limitazioni, contribuendo in questo modo a dare alla Chiesa in Angola e in São Tomé e Príncipe quel dinamismo che tutti le riconoscono.”
Salutando e ringraziando i presenti, e attraverso di loro le rispettive Comunità, il Santo Padre ha espresso il suo compiacimento per il piano unitario da attuare nelle comunità diocesane: “contro un diffuso relativismo che nulla riconosce come definitivo e anzi tende ad erigere a misura ultima l’io personale e i suoi capricci – ha affermato il Papa - , noi proponiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, che è anche vero uomo. È Lui la misura del vero umanesimo. Il cristiano di fede adulta e matura non è colui che segue le onde della moda e l’ultima novità, ma colui che vive profondamente radicato nell’amicizia di Cristo. Questa amicizia ci apre verso tutto ciò che è buono e ci offre il criterio per discernere tra errore e verità.”
Nel campo della cultura, la Chiesa gestisce rinomate istituzioni accademiche, “le quali devono proporsi come punto d’onore di far sì che la voce dei cattolici sia sempre presente nel dibattito culturale della Nazione” ha sottolineato il Santo Padre, esortando a prestare attenzione anche ai mezzi di comunicazione sociale, che influiscono notevolmente sulla cultura e sui modelli di comportamento, cercando gli strumenti per “offrire a tutti un’interpretazione cristiana degli eventi, dei problemi e delle realtà umane”.
Anche la famiglia, esposta a difficoltà e minacce, “ha un particolare bisogno di essere evangelizzata e concretamente sostenuta, poiché, alla fragilità ed instabilità interna di tante unioni coniugali, si viene ad aggiungere la tendenza diffusa nella società e nella cultura di contestare il carattere unico e la missione propria della famiglia fondata sul matrimonio”. Benedetto XVI ha invitato i Vescovi “ad alzare la voce in difesa della sacralità della vita umana e del valore dell’istituto matrimoniale e per la promozione del ruolo che ha la famiglia nella Chiesa e nella società, chiedendo misure economiche e legislative che le rechino sostegno nella generazione e nell’educazione dei figli”.
Nella parte conclusiva, il Pontefice ha citato con gioia la presenza di “un laicato impegnato che si dedica a parecchie opere di apostolato” e il “numero consistente di vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata, in special modo quella contemplativa” che costituiscono un vero segno di speranza per il futuro. “E mentre il clero diventa sempre più autoctono – ha proseguito il Pontefice -, desidero prestare omaggio al lavoro svolto pazientemente ed eroicamente dai missionari per annunziare Cristo e il suo Vangelo e per far nascere le comunità cristiane di cui oggi siete responsabili”. L’ultimo invito ai Vescovi è stato a seguire da vicino i loro presbiteri, preoccupandosi della loro formazione permanente, a livello teologico e spirituale, ed essendo attenti alle loro condizioni di vita e di esercizio della propria missione, “affinché siano autentici testimoni della Parola che annunziano e dei Sacramenti che celebrano”. (S.L.) (Agenzia Fides 21/3/2009; righe 42, parole 601)