AFRICA/KENYA - “Menti pensanti” a servizio di tutta la comunità con il progetto “Libera-mente in Kenya” per il reinserimento di giovani affetti da lieve ritardo mentale

venerdì, 27 febbraio 2009

Nairobi (Agenzia Fides) - Il progetto “Libera-mente in Kenya” intende rispondere all’esigenza di reinserire socialmente i giovani affetti da lieve ritardo mentale attraverso percorsi di formazione professionale. Nel paese africano il tasso di iscrizione scolastica sta aumentando, ma approssimativamente circa 1,7 milioni di bambini non frequentano ancora la scuola, soprattutto a causa della povertà. Una larga parte degli iscritti si assenta dalle lezioni perché deve lavorare per mantenere altri orfani, in più circa un quarto dei bambini in età scolare ha forme di invalidità, ma solo una piccola percentuale è integrata in una classe con un sistema ad hoc per disabili.
La Fondazione Don Orione, prendendo coscienza di questa situazione, ha cercato di trovare e proporre iniziative per risolvere il problema, così è nato il progetto “libera-mente in Kenya”, attraverso il quale si intendono promuovere, presso il Centro Giovanile Don Orione di Kaburugi, tre corsi di formazione (agricoltura; artigianato e manifattura; assistenza medica di primo soccorso), affinché tutta la comunità locale possa godere di nuove ‘menti pensanti’. Come spiegano i responsabili della Fondazione, “intendiamo, in questo modo, potenziare e migliorare la vita di 120 ragazzi (105 ospiti residenziali) mediante l’acquisizione di competenze e capacità nuove, stimolandoli su attività sino ad oggi per loro sconosciute. Dopo aver frequentato uno dei corsi previsti per dodici mesi, i ragazzi daranno vita ad una ‘cooperativa Keniota’ che offrirà servizi alla comunità mettendo a frutto le competenze acquisite e secondo le possibilità di ogni giovane”.
La cooperativa sarà inizialmente seguita dal personale del Centro Giovanile di Kaburugi (in particolare da tre psicologi e da due formatori); inoltre le istituzioni locali daranno sia indicazioni lavorative e occupazionali che ‘appalti’ di lavori ai 120 giovani che beneficeranno del progetto. I corsi di formazione e la creazione della cooperativa permetteranno a questi ragazzi di provvedere a se stessi e acquisire l'indipendenza e la fiducia nelle proprie capacità. (S.L.) (Agenzia Fides 27/2/2009; righe 23, parole 316)


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