AFRICA/MADAGASCAR - Il sindaco di Antananarivo rilancia la protesta chiedendo la destituzione del Presidente e annunciando la formazione di un governo di transizione

martedì, 3 febbraio 2009

Antananarivo (Agenzia Fides)- Andry Rajoelina, il sindaco della capitale malgascia, Antananarivo, e principale oppositore del Presidente Marc Ravalomanana, ha dichiarato di aver presentato la richiesta di destituzione del Capo dello Stato alla Corte Costituzionale (Haute Cour Constitutionnelle, HCR) ed ha annunciato che sabato 7 febbraio presenterà un “governo di transizione”.
“Il sindaco di Antananarivo gioca al rialzo dopo il parziale fallimento della protesta indetta, ieri, 2 febbraio” (vedi Fides 2/2/2009) dicono all'Agenzia Fides fonti di Radio Don Bosco, la principale radio cattolica del Madagascar. Rajoelina aveva invitato i dipendenti statali a non presentarsi al lavoro, ma la maggior parte dei ministeri e degli uffici pubblici sono rimasti aperti. “Alla manifestazione di oggi, 3 febbraio, nella quale Rajoelina ha annunciato la presentazione della richiesta di destituzione del Presidente Ravalomanana e la formazione di un governo di transizione da lui presieduto, si è notata la presenza di un numero inferiore di dimostranti, rispetto ai giorni scorsi” dicono le nostre fonti. “Questo è dovuto al fatto che la popolazione conserva il ricordo dei 6 mesi di protesta del 2002, quando l'isola rimase quasi completamente bloccata, creando gravi disagi. La gente deve pur guadagnare qualcosa; non va alla manifestazione perché è costretta a lavorare, non perché sono venute meno le ragioni della protesta”.
Nel 2002 era Ravalomanana a cavalcare la protesta popolare contro l'allora Presidente Ratsiraka: i due ingaggiarono un duro braccio di ferro sugli esiti delle elezioni presidenziali, concluso con l'esilio di Ratsiraka e la proclamazione a Presidente di Ravalomanana.
“Siamo entrati in una fase di stallo, anche perché Rajoelina ha deciso di spostare le manifestazioni in provincia, in attesa della grande manifestazione di sabato prossimo nella capitale” aggiungono le fonti di Fides. “La manifestazione del 7 febbraio sarà il test deciso per comprendere l'evoluzione della crisi. Rajoelina ha anche annunciato che alla manifestazione parteciperà il popolare cantante Rossy. Questi vive in Francia dal 2002 perché aveva appoggiato l'ex Presidente Ratsiraka. Nonostante questo è ancora molto popolare in Madagascar, e i suoi concerti attirano sempre migliaia di appassionati. Rajoelina dunque, gioca la carta dello spettacolo per attirare più manifestanti”.
La crisi quindi non è ancora superata e non si possono escludere nuovi scontri, mentre rimane incerto il bilancio delle vittime delle violenze dei giorni scorsi: quello ufficiale è rimasto fermo a 44 mentre, secondo le fonti di Fides, i morti sarebbero almeno 120.
Le ragioni della protesta sono politiche (Ravalomanana è accusato di aver ristretto gli spazi di democrazia, soprattutto nei media) ed economiche (la maggioranza della popolazione si sente frustrata perché non partecipa alle rendite dello sfruttamento delle risorse nazionali). Sullo sfondo rimangono poi gli interessi stranieri: francesi, statunitensi, in primo luogo, ma anche di altre potenze. “Rovalomanana che non è mai stato vicino alla Francia, ha probabilmente deluso le aspettative americane di avere maggiore influenza nel Paese, perché ha aperto il mercato locale agli investitori cinesi, sudcoreani e sudafricani” concludono le fonti di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 3/2/2009 righe 36 parole 490)


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