AFRICA/ZIMBABWE - “Liberate le persone rapite entro il 1° gennaio o sospenderemo i negoziati con il partito del Presidente” afferma il leader dell'opposizione

venerdì, 19 dicembre 2008

Harare (Agenzia Fides)- “L'MDC (Movimento per il cambiamento democratico) non può più stare
allo stesso tavolo negoziale con un partito che rapisce i nostri membri e altri civili innocenti, e rifiuta di portarli dinanzi a un tribunale di diritto” ha affermato Morgan Tsvangirai, leader dell'MDC (il principale partito dell'opposizione dello Zimbabwe) in una conferenza stampa a Gaborone, capitale del Botswana.
Tsvangirai afferma che almeno “42 membri del suo partito sono stati rapiti. Questo non può continuare”. Anche diversi membri della società civile sono stati sequestrati da persone in borghese che si qualificano come agenti di polizia (vedi Fides 12/12/2008). L'opposizione accusa il Presidente Mugabe e alcuni esponenti del suo partito, ZANU-PF, di aver ordinato i sequestri. Il governo e l'opposizione da mesi sono impegnati in un difficile negoziato per costituire un governo di unità nazionale. Ma Tsvangirai ha avvertito: “se questi rapimenti non cessano immediatamente, e se tutte le persone sequestrate non sono rilasciate o portate di fronte ad un tribunale di diritto entro il 1° gennaio, 2009, chiederò al Consiglio Nazionale dell'MDC di votare una risoluzione per sospendere tutti i negoziati con il ZANU-PF”.
La creazione di un governo di unità nazionale è considerata come l'unica strada per far uscire il Paese da una crisi gravissima: alta disoccupazione, il più alto tasso di inflazione del mondo (è stata appena introdotta una banconota da 10 miliardi di dollari dello Zimbabwe, che al mercato nero vale 20 dollari Usa), epidemia di AIDS ed ora anche di colera. Secondo le ultime valutazione degli esperti dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari che operano nello Zimbabwe, le vittime accertate sono 1.123 ed i casi di contagio 20.896. Alcuni osservatori ritengono però che le cifre possano essere ancora più gravi perché in diverse aree i controlli sono scarsi o inesistenti. Secondo alcune stime, l'epidemia di colera ucciderà 60mila persone.
Nel frattempo cresce la tensione con il Botswana, accusato dal regime di Mugabe di ospitare strutture dove verrebbero armate e addestrare delle milizie legate all'MDC. Sia il partito di Tsvangirai sia il governo del Botswana hanno respinto le accuse. Le tensioni sono accentuate dall'attentato subito dal comandante dell'aeronautica, Perence Shiri, che è rimasto ferito in un agguato tesogli da alcuni sconosciuti. Secondo la stampa locale la polizia segue due piste: o un regolamento di conti all'interno dello ZANU-PF, oppure un attentato commesso da persone legate al partito dell'opposizione. L'MDC afferma che Mugabe intende sfruttare l'episodio per schiacciare l'opposizione. (L.M.) (Agenzia Fides 19/12/2008 righe 30 parole 424)


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