AMERICA/CUBA - Attese e desideri per il prossimo anno 2009 nel Messaggio di Natale del Vescovo di Guantánamo

venerdì, 19 dicembre 2008

Guantánamo (Agenzia Fides) – “Ogni Natale è festa per Dio e per gli uomini”, afferma Mons. Wilfredo Pino Estévez, Vescovo della Diocesi di Guantánamo-Baracoa (Cuba), in un Messaggio inviato a tutti i fedeli a motivo del Natale e del nuovo anno 2009. Il Vescovo afferma che “la prima cosa importante per avvicinarsi a Dio è ‘farci bambini’, abbassare la testa, riconoscere la nostra piccolezza, essere umili”. Aggiunge che “il Natale è, e deve continuare ad essere, la festa della famiglia”. Quindi invita tutti, in questo Natale, a fare un gesto speciale per le persone che vivono sole e non hanno nessuno con cui condividere la loro vita.
Al Vescovo non sfugge che questo sarà un Natale difficile per molti, visto che “si conclude un anno che per molte famiglie è stato duro. Tre uragani hanno reso la vita ancora più difficile ad un buon numero di famiglie cubane”. Ma e proprio attraverso queste catastrofi che “Dio ci ha messo davanti la grande opportunità di praticare la carità verso i bisognosi”. Il Vescovo ringrazia pertanto per “l’enorme ondata di solidarietà ed aiuto che si è diffusa qui ed oltre le nostre frontiere per aiutare le famiglie colpite”. In particolare, nei giorni in cui si celebrava la festa della Vergine della Carità, la cui processione non si è potuta realizzare, e l’inizio del Triennio di preparazione per le celebrazioni del 400mo anniversario del ritrovamento e della presenza dell’immagine della Vergine della Carità tra noi, “abbiamo avuto la grande opportunità di praticare la carità, che è molto meglio e più importante di molte Processioni: una grande processione nazionale con la virtù della carità!”.
A conclusione del Messaggio, il Vescovo di Guantánamo-Baracoa esprime alcuni suoi desideri per il 2009, tra cui: che la nostra Chiesa sappia e possa arrivare sempre in tempo attraverso ciascuno di noi e tutti trovino in noi l’appoggio necessario per la loro salvezza; che le cose migliorino a Cuba, il Signore illumini i cubani e non temiamo il dialogo tra cubani, benché la pensiamo in modo differente; che lo Spirito Santo illumini i nostri governanti, coloro che dirigono l’economia e possa migliorare la situazione internazionale; che aumentino e migliorino le fonti di lavoro e all’operaio venga corrisposto il suo salario per mantenere la famiglia; che sappiamo essere riconoscenti a tanti amici e familiari stranieri che si preoccupano di aiutarci, ma contemporaneamente che non ci limitiamo a vivere di donazioni e gesti solidali, con il desiderio del denaro facile, ricordandoci che moltissimi tra noi non hanno all’estero nessuno che mandi loro qualcosa. Infine, che in questo prossimo anno, tutti siamo un pochino migliori.
Quindi il Vescovo invia una benedizione per il Natale in modo speciale “agli ammalati, ai carcerati, agli handicappati, a quelli che vivono soli, a quelli che sono lontani dalla loro famiglia e della loro terra cubana, a quelli che si sentono tristi, a quelli che hanno perso la loro casa, ai rifugiati, alle coppie senza figli e con figli problematici, affinché non si stanchino di fare il bene”. (RG) (Agenzia Fides 19/12/2008)


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