ASIA/INDIA - I cattolici di Mumbai per la pace: una catena umana per costruire armonia e unità

mercoledì, 10 dicembre 2008

Mumbai (Agenzia Fides) – “Stringiamo le mani per l’unità”: con questo slogan i cattolici di Mumbai si mobilitano per la pace, dopo i recenti attentati: l’associazione “Bombay Catholich Sabha”, che riunisce la maggior parte del laicato cattolico della città, dopo il silenzioso corteo per il ripudio del terrorismo tenuto di recente (vedi Fides 4/12/08), ha organizzato una grande “Catena umana per la pace” che sarà costruita in città il 12 dicembre per simboleggiare il desiderio di unità e riconciliazione fra tutti i cittadini di Mumbai.
Lanciata dalla Chiesa cattolica, l’idea di una catena umana che unirà, mano nella mano, migliaia di persone nel centro della città, ha ben presto coinvolto i fedeli di altre confessioni cristiane, fedeli di altre religioni (indù, buddisti, musulmani, sikh) e altri cittadini che circonderanno con un vasto abbraccio i luoghi religiosi e politici, simboli principali della città, esprimendo il desiderio e la speranza di armonia fra tutta la popolazione.
Alla manifestazione hanno aderito oltre 100 organizzazioni della società civile, movimenti studenteschi, sindacati, associazioni per i diritti umani, organizzazioni non governative e migliaia di semplici cittadini.
“Noi, popolo di Mumbai, che abbiamo visto odio e sangue nella nostra città, promettiamo che non ci arrenderemo al terrore e a quanti predicano la guerra, la violenza, l’odio e l’intolleranza. Ci impegniamo a tenere Mumbai come città unita e pacifica e a costruire un mondo basato sui principi di tolleranza, pace, uguaglianza e giustizia”, afferma il manifesto diffuso dagli organizzatori.
Il manifesto fa precise richieste al governo della città: prendere misure adeguate, nel breve e lungo periodo, per contrastare la violenza; garantire trasparenza e maggior coordinamento fra le forze di scurezza; mettere in atto iniziative per combattere l’estremismo religioso in India e Pakistan; punire i colpevoli di atti di terrorismo; continuare a proteggere i diritti individuali, senza compiere violazioni in nome delle misure antiterrorismo; approvare un Documento contro la Violenza intercomunitaria, che tocca spesso le minoranze religiose; adottare sempre una politica della moderazione che non demonizzi in toto alcuna comunità religiosa.
(PA) (Agenzia Fides 10/12/2008 righe 28 parole 289)


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