ASIA/INDIA - “Nonostante tutte le difficoltà, noi Trinitari guardiamo al futuro con speranza e pensiamo che l'aumento dell'istruzione migliorerà i rapporti e potrà dare la consapevolezza dei diritti delle minoranze” dichiara a Fides padre Jose Narlaly, indiano, Ministro Generale dei Trinitari

martedì, 9 dicembre 2008

Roma (Agenzia Fides) - Padre Jose Narlaly OSST, indiano, è da un anno il nuovo Ministro Generale dei Trinitari, Ordine che da otto secoli si adopera per aiutare i cristiani perseguitati a causa della propria fede. In India i Trinitari sono presenti dal 2004 e attualmente contano 2 case con 12 religiosi, 23 studenti, 2 novizi. “L'ultimo Capitolo Generale – racconta padre Narlaly all’Agenzia Fides – ha considerato opportuno eleggere me, un indiano, dopo l'attenzione crescente che l'Ordine ha avuto per questo paese”.
La comunità cristiana in India è di circa 18 milioni di persone (meno del 2% della popolazione), una minoranza che, soprattutto negli ultimi tempi, è stata oggetto di aggressioni e bersaglio di violenze. Dal 24 agosto 2008, soprattutto nei villaggi rurali dello Stato dell'Orissa, sono stati registrati 61 omicidi, 18 mila feriti e oltre 55 mila profughi, più di 4 mila case di cristiani incendiate. “Nei secoli passati – afferma padre Narlaly – in India c'è stata sempre una grande tolleranza religiosa. I cristiani del resto sono parte integrante della storia religiosa dell'India. Nel Kerala il loro arrivo si registra già in epoca apostolica, nel I secolo. La situazione è precipitata solo negli ultimi anni, in particolare dopo l'indipendenza nel 1947. Da 30 anni il partito politico degli indù estremisti (Bjp) rivendica l'identità religiosa del paese assumendo un atteggiamento aggressivo contro le storiche minoranze buddiste, cristiane e musulmane. Il partito è minoritario a livello nazionale ma molto forte in alcuni Stati, come in Orissa, dove è stata scatenata la violenza nei mesi passati”.
“I cristiani sono ben inseriti nella società indiana – prosegue padre Narlaly – e promuovono opere di carità, di assistenza sanitaria e di educazione, e questo è avvertito dagli estremisti come un pericolo. In particolare l'istruzione può sensibilizzare e liberare una massa di gente che oggi vive ai margini, rivendicando la sua dignità e i propri diritti. Il problema è dunque politico-sociale. Il cristianesimo è un agente di cambiamento e di promozione umana che non conviene agli estremisti”. I Trinitari contano di aprire un centro di accoglienza per i cristiani perseguitati del Bhutan, al confine con il Nepal, e di intensificare l'apostolato educativo. “Nonostante tutte le difficoltà – conclude padre Narlaly – noi Trinitari guardiamo al futuro con speranza e pensiamo che l'aumento dell'istruzione migliorerà i rapporti e potrà dare la consapevolezza dei diritti delle minoranze”. L’Agenzia Fides dedicherà prossimamente un Dossier all’impegno dei Trinitari nel mondo. (A.M.) (Agenzia Fides 9/12/2008)


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