AFRICA/GHANA - Elezioni presidenziali: i Vescovi esortano tutti i ghaniani a partecipare e ad astenersi da atti di provocazione, di violenza, di fanatismo, di intolleranza, di intimidazione

venerdì, 5 dicembre 2008

Accra (Agenzia Fides)- Le elezioni presidenziali e parlamentari che si tengono in Ghana domenica 7 dicembre sono un test non solo per la democrazia locale ma per tutta l'Africa. È questa l'opinione di diversi esperti in questioni africane che sottolineano due importanti aspetti di queste elezioni. In primo luogo il Presidente uscente John Kufuor, al termine di due mandati consecutivi, come previsto dalla Costituzione non si è ricandidato. Un esempio importante per un continente dove vi sono ancora diversi “Presidenti a vita”, in carica da 20, 30 addirittura 40 anni.
In secondo luogo, durante la Presidenza di Kufuor, il Ghana ha registrato una forte crescita economica che lo ha reso un “Paese faro” per l'Africa occidentale. Negli otto anni della Presidenza Kufuor, il prodotto interno lordo del Ghana è passato da 3,9 miliardi di dollari a 16 miliardi, e la recente scoperta di importanti giacimenti di petrolio fa sperare nell'arrivo di nuovi investimenti, per sviluppare questa importante risorsa, che si aggiunge a quelle tradizionali (oro e cacao) e un terziario avanzato tra i più dinamici dell'Africa sub-sahariana. Secondo alcune stime, il Ghana disporrebbe di riserve petrolifere pari a quelle dell'Angola e della Nigeria.
Le prospettive sono dunque positive, ma i recenti episodi di violenza elettorale in Kenya, nello Zimbabwe e in Nigeria hanno consigliato le autorità locali e la comunità internazionale alla prudenza, e una missione di osservatori dell'Unione Europea è presente in Ghana da un mese. Si sono in effetti verificati degli episodi di violenza nelle regioni settentrionali, meno sviluppate, mentre il Presidente uscente è stato criticato per aver favorito il suo gruppo etnico, gli Akan, la principale popolazione del Paese che vive nell'area più sviluppata.
Le tensioni pre-elettorali sono state acuite dai discorsi di alcuni politici. Sua Eccellenza Mons. Gabriel Charles Palmer Buckle, Arcivescovo Metropolita di Accra, ha criticato “quei discorsi e quelle azioni da parte di altolocati ghaniani che non promuovono la pace: anzi, suscitano paura, rancore, sfiducia, amarezza e risentimento”.
I Vescovi del Ghana hanno pubblicato qualche settimana fa una Lettera Pastorale in preparazione delle elezioni. “Come cittadini cristiani, dobbiamo essere preoccupati per la stabilità del Paese e la crescita; si dovrebbe cercare di promuovere il bene comune” affermano i Vescovi che esortano tutti i ghaniani ad astenersi da atti di provocazione, di violenza, di fanatismo, di intolleranza, di intimidazione, ed “a preservare e rafforzare la pace di cui il Paese gode".
I Vescovi hanno raccomandato agli operatori dei mezzi di comunicazione di massa la necessità di un più alto senso di responsabilità e professionalità nello svolgimento delle loro funzioni: “Invitiamo i mezzi di comunicazione a conservare con orgoglio il loro nobile servizio di informare ed educare e di promuovere un dibattito intelligente sulle problematiche comuni”.
Gli elettori chiamati al voto sono 12,4 milioni su una popolazione di circa 23 milioni. I candidati presidenziali sono 8 mentre circa mille candidati si contendono i 230 seggi del Parlamento. I candidati favoriti sono Nana Addo-Dankwa Akufo-Addo, del National Democratic Congress (NPP, il partito del Presidente uscente); John Atta-Mills, che è stato battuto nelle due elezioni precedenti da Kufuor, e Papa Kwesi Nduom, un ricco uomo d'affari. (L.M.) (Agenzia Fides 5/12/2008 righe 37 parole 531)


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