AFRICA/ZIMBABWE - Il governo decreta l'emergenza sanitaria per il colera, mentre ci si interroga sulla fedeltà dei militari

giovedì, 4 dicembre 2008

Harare (Agenzia Fides)- Le autorità dello Zimbabwe hanno decretato l'emergenza sanitaria per l'epidemia di colera che da mesi colpisce il Paese (vedi Fides 2/12/2008). A fronte di 565 morti e di 12.500 casi finora registrati, le strutture sanitarie locali sono completamente inadeguate, come ha ammesso lo stesso Ministro della Sanità, David Parirenyatwa, che ha descritto una situazione catastrofica: “ gli ospedali centrali letteralmente non funzionano e il personale è demotivato”.
Tutte le strutture statali sono al collasso, e si notano segni di malumore e di tensione anche nell'esercito, uno dei pilastri del regime del Presidente Robert Mugabe.
Diversi osservatori si chiedono infatti se lo scontro, accaduto ad Harare il 1° dicembre, tra la polizia e un gruppo di un centinaio di militari che protestavano perché non potevano ritirare dalle banche lo stipendio in contanti, non sia il preludio ad una rivolta più ampia. La polizia militare avrebbe arrestato circa 500 soldati, ma gli arresti sono avvenuti solo dopo che i militari sono rientrati nelle caserme. Nell'immediatezza dell'episodio la polizia non è stata in grado di arrestare nessuno tra i soldati in rivolta, ai quali si sono uniti anche dei civili. Questo episodio è il punto culminante di una serie di scontri scoppiati da alcuni giorni tra gruppi militari scontenti per la grave crisi economica del Paese.
Di fronte all'altissimo tasso di inflazione (oltre 230 milioni per cento, ma è difficilmente quantificabile perché è in costante aumento) il governo ha imposto alle banche un limite per il ritiro di denaro contante dai conti correnti. I militari possono ritirare i loro risparmi direttamente nelle caserme, ma le somme disponibili vengono esaurite dagli alti ufficiali, prima che gli ufficiali subalterni e i militari della truppa possono prelevarli. I militari inoltre si lamentano per le pessime condizioni delle caserme e per il rancio insufficiente e di pessima qualità.
Per valutare la situazione, è stata indetta una riunione di emergenza del Joint Operations Command, il più alto organo di sicurezza dello Stato, e di fatto il reale governo del Paese. Il regime paventa una ribellione dei militari che si trasformi in una rivolta generale.
L'opposizione sospetta però che dietro l'episodio del 1° dicembre vi sia un piano del regime di creare un protesto per dichiarare lo stato d'emergenza e sopprimere quel minimo di libertà ancora permessa.
La situazione dello Zimbabwe preoccupa sempre più gli Stati vicini, i quali non sembrano ancora in grado di esprimere una politica comune per costringere il regime locale a cambiare posizione e permettere all'opposizione di entrare in un governo di unità nazionale. Nel frattempo, il Sudafrica ha annunciato che il vibrione del colera è stato trovato nelle acque del fiume Limpopo, al confine tra Zimbabwe e Sudafrica. (L.M.) (Agenzia Fides 4/12/2008 righe 31 parole 459)


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