VATICANO - Papa Benedetto XVI ad Aram I, Catholicos di Cilicia degli Armeni: “l'aumento di comprensione, rispetto e cooperazione che è emerso dal dialogo ecumenico è molto promettente per l'annuncio del Vangelo del nostro tempo”

martedì, 25 novembre 2008

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Lunedì 24 novembre il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza Sua Santità Aram I, Catholicos di Cilicia degli Armeni. Dopo l’incontro privato e quello con i Vescovi del Seguito, Sua Santità Benedetto XVI e Sua Santità Aram I hanno presieduto una Celebrazione ecumenica nella Cappella "Redemptoris Mater" del Palazzo Apostolico Vaticano. Nel suo discorso Benedetto XVI ha ricordato che l’incontro è il proseguimento della visita che il Catholicos rese a Papa Giovanni Paolo II nel gennaio 1997, e dei numerosi altri contatti e delle visite reciproche che “per grazia di Dio, hanno condotto negli ultimi anni a rapporti più stretti fra la Chiesa cattolica e la Chiesa apostolica armena”.
Il Santo Padre ha quindi messo in evidenza che, in questo Anno Paolino, il Catholicos “visiterà la tomba dell'Apostolo delle Genti e pregherà con la comunità monastica presso la basilica eretta in sua memoria. In quella preghiera, si unirà alla grande schiera di santi e martiri, insegnanti e teologi, la cui eredità di dottrina, santità e risultati missionari sono parte del patrimonio di tutta la Chiesa… La fede e la devozione del popolo armeno sono state sostenute costantemente dal ricordo dei numerosi martiri che hanno testimoniato il Vangelo nel corso dei secoli. Che la grazia di quella testimonianza continui a plasmare la cultura della sua nazione e a ispirare ai seguaci di Cristo una fiducia sempre maggiore nella forza salvifica e donatrice di vita della Croce”.
A questo punto del suo discorso, Benedetto XVI ha citato il contributo positivo dei delegati armeni ai contatti registrati negli ultimi anni a livello ecumenico, auspicando che “questo dialogo prosegua poiché promette di chiarire questioni teologiche che ci hanno diviso in passato, ma che ora sembrano aperte a un maggiore consenso”. “Di certo l'aumento di comprensione, rispetto e cooperazione che è emerso dal dialogo ecumenico – ha messo in evidenza il Santo Padre - è molto promettente per l'annuncio del Vangelo del nostro tempo. Nel mondo gli armeni vivono fianco a fianco con fedeli della Chiesa cattolica. Una comprensione e un apprezzamento maggiori della nostra comune tradizione apostolica contribuirà a una testimonianza ancora più efficace dei valori spirituali e morali senza i quali non può esistere un ordine sociale autenticamente giusto e umano”.
Al termine, il Pontefice ha espresso la sua preoccupazione per l’attuale situazione in Medio Oriente, con queste parole: “Santità, non posso non assicurarla delle mie preghiere quotidiane e della profonda preoccupazione che nutro per il popolo del Libano e del Medio Oriente. Come possiamo non essere rattristati dalle tensioni e dai conflitti che continuano a frustrare tutti gli sforzi per promuovere la riconciliazione e la pace a ogni livello della vita civile e politica nella regione? Recentemente siamo stati tutti rattristati dall'intensificarsi della persecuzione e della violenza contro i cristiani in aree del Medio Oriente e altrove. Solo quando i Paesi coinvolti potranno determinare il proprio destino e i vari gruppi etnici e le varie comunità religiose si accetteranno e si rispetteranno reciprocamente, si potrà edificare la pace su solide basi di solidarietà, giustizia e rispetto per i diritti legittimi degli individui e dei popoli.” (S.L.) (Agenzia Fides 25/11/2008)


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