AFRICA/BURKINA FASO - La cittadella sanitaria delle missionarie Camilliane al servizio della popolazione burkinabé

giovedì, 20 novembre 2008

Ouagadougou (Agenzia Fides) – Arrivate nel 1967 nell'allora Alto Volta (questo il nome del Burkina Faso all’epoca), le suore Figlie di San Camillo (Camilliane) hanno dato vita ad una rete di strutture sanitarie efficienti e di qualità, completamente gratuite per le popolazioni del Burkina Faso. L'opera più ambiziosa ha avuto inizio nel 1972 a Dassasgho. La costruzione dell'aspirantato, centro di formazione e di servizio ai malati per le giovani novizie Camilliane, il progetto iniziale prevedeva aule, parlatorio, stanze per i docenti, biblioteca, camere per gli ospiti e servizi, mentre al secondo piano dell’edificio sarebbero stati costruiti dormitori, infermeria, guardaroba, docce e servizi. Due edifici laterali, più piccoli, avrebbero accolto la lavanderia, il magazzino, le cucine, i refettori e la cappella. Intorno quanto occorreva per gestire una piccola fattoria: le stalle, il pollaio, l'orto.
Durante i lavori di costruzione, il centro già ospitava 9 ragazze in formazione, tra i 13 e i 18 anni. Con il tempo è diventato una vera cittadella sanitaria, inglobando il nuovo dispensario (inaugurato nel 1975), il laboratorio d'analisi, il centro nutrizionale, una cappella più ampia ed il postulantato, attivato nel 1987. In 20 anni gli studenti sono stati più di 100, mentre il vicino dispensario di Bulbi ha quintuplicato l'afflusso dei malati.
Oggi il complesso è un'oasi immersa nel verde: ulteriormente ampliato rispetto al progetto originale, ospita un centro ospedaliero fornito di ottima strumentazione. Accanto ad esso operano un dispensario di pediatria, un centro per la cura delle mamme e dei bambini, un centro prematuri, un laboratorio di analisi, un ambulatorio dentistico e una farmacia. In stretta collaborazione con i Camilliani, le suore Figlie di San Camillo promuovono anche l'Ecole Ménagère St. Camille, una scuola di economia domestica frequentata da centinaia di future mamme burkinabé. (A.M.) (Agenzia Fides 20/11/2008)


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