AMERICA/URUGUAY - Il veto del Presidente della Repubblica alla legalizzazione dell’aborto viene considerato “per i politici una vera lezione di difesa della vita”

mercoledì, 19 novembre 2008

Montevideo (Agenzia Fides) – “Una vera lezione per l’America Latina”. Con queste parole, Fabiola Morali, Vicepresidente del Congresso Peruviano, ha definito il veto del Presidente dell’Uruguay, il Dott. Tabaré Vásquez, al Progetto di legge sulla Salute sessuale e riproduttiva che pretendeva di legalizzare l’aborto nel Paese (vedi Fides 14/11/2008). In effetti, racconta il Vicepresidente del Congresso Peruviano, “facendo uso della facoltà che la Costituzione gli concede, Vásquez si è imposto all’enorme pressione del suo stesso partito, che unanimemente aveva approvato la mozione”. Il Vicepresidente ricorda che “da quando assunse la Presidenza nel 2005, Vásquez aveva annunciato varie volte che avrebbe vietato qualunque legge che approvasse l’aborto. Nel marzo del 2006 minacciò persino di sciogliere le camere legislative se insistevano su questo proposito”. Ed ora “a pochi mesi dal termine del suo mandato e senza un appoggio certo per una eventuale candidatura per la rielezione, settori a favore dell’aborto hanno pensato che Vásquez sarebbe stato più sensibile alla pressione cedendo con facilità”, cosa che invece non si è verificata.
Per questo, Fabiola Morali sottolinea la “coerenza e la rapidità dell’espressione del veto”, cose che entrambe costituiscono già “sufficienti elementi per riconoscere un’azione di coerenza politica, poco presente in questi tempi”. Inoltre “le dichiarazioni che sostengono sia legalmente che politicamente il veto firmato dal Presidente dell’Uruguay, rappresentano una vera lezione di difesa della vita per i politici”.
Anche Mons. Pablo Galimberti, Vescovo di Salto, ha affermato che il gesto del Presidente “è promettente”. Rappresenta “un sì alla vita umana sin dai suoi primi battiti. Un sì ai futuri bambini e bambine che nasceranno incoraggiati da questo gesto. Un sì alle madri che avvertiranno meglio la loro responsabilità di portare avanti la gravidanza”. “Quando la vita umana viene svalutata, manipolata e mercanteggiata - continua il Vescovo - la riaffermazione del diritto innato a nascere, è profetica. E che le ragioni sollevate siano di carattere biologico, scientifico e filosofico, è qualcosa di ammirabile in tempi di confusione”. Quindi “proteggere la vita dal più debole è diventato finalmente realtà” ha aggiunto. (RG) (Agenzia Fides 19/11/2008)


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