AMERICA/URUGUAY - Il Presidente uruguaiano pone il veto alla parte della legge sulla salute sessuale e riproduttiva che intendeva depenalizzare l’aborto

venerdì, 14 novembre 2008

Montevideo (Agenzia Fides) - Il Presidente dell’Uruguay, Tabaré Vázquez, medico di professione, ha firmato ieri, 13 novembre 2008, il veto ad una parte della Legge sulla salute sessuale e riproduttiva, in particolare quella relativa alla depenalizzazione dell’aborto, come lui stesso aveva promesso. Allo stesso tempo, anche il Ministro della Salute Pubblica, María Julia Muñoz, ed il Ministro dell’Interno, Héctor Lescano, hanno firmato il veto.
Lo scorso 4 novembre, la Camera dei Deputati aveva approvato tra forti pressioni, per 49 voti contro 48, la discussa legge sulla salute sessuale e riproduttiva che depenalizza l’aborto in Uruguay. Dopo quella votazione si attendeva che il Presidente mantenesse la promessa più volte annunciata di vietare la norma.
Il veto si applica ai capitoli II, III ed IV, lasciando intatto il capitolo I, riferito alla salute sessuale e riproduttiva. L’articolo 8 del capitolo II affermava che “nell’esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi che la presente legge riconosce e protegge, ogni donna può decidere l’interruzione della sua gravidanza durante le prime dodici settimane di gravidanza”. Secondo l’articolo 9, l’interruzione volontaria della gravidanza sarebbe permessa nel caso in cui la donna, davanti al suo medico, adducesse circostanze come “la penuria economica, sociale, familiare”, situazioni che servono in pratica a realizzare aborti in qualunque circostanza. Il disegno di legge prevedeva soltanto che la donna firmasse un consenso previo informato.
I Vescovi del Paese avevano lanciato numerosi appelli affinché la legge non fosse approvata, l’ultimo dei quali lo scorso 7 novembre, durante la celebrazione della loro Assemblea Plenaria, occasione nella quale hanno ribadito che “il valore della vita umana è un bene per ognuno e per la società, ed è al di sopra di tutti gli altri interessi”. Per questo “nessuna legge onesta può giustificare l’eliminazione di un essere indifeso che ha diritto alla vita ed a nascere” (vedi Fides 10/11/2008). Anche l’Arcivescovo di Montevideo, Mons. Nicolás Cotugno, ha ricordato recentemente che secondo il Diritto Canonico “tutti coloro che votano, appoggiano, promuovono l’aborto, entrano di fatto nella scomunica. Ed è una scomunica, come dice il Diritto canonico, che agisce immediatamente” (vedi Fides 4/11/2008). (RG) (Agenzia Fides 14/11/2008)


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