AMERICA/HAITI - E’ crollata una seconda scuola nella capitale; l’Ong AVSI denuncia numerose irregolarità nelle costruzioni e lancia una campagna di prevenzione sulla sicurezza degli edifici scolastici

giovedì, 13 novembre 2008

Port au Prince (Agenzia Fides) – L’Ong AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale) di Haiti ha lanciato una campagna di sostegno alle vittime e di prevenzione sulla sicurezza degli edifici scolastici a seguito del crollo di una scuola, lo scorso 7 novembre (vedi Fides 10/11/2008). Come denuncia l’Ong, “le cause della tragedia sono ancora da accertare, anche se pare sempre più evidente che la precarietà che governa Haiti regni anche nel campo edilizio”. Sebbene nessuna autorità si sia ancora pronunciata, secondo l’AVSI “quell’edificio non andava costruito lì, su un terreno in forte pendenza, eroso a dismisura, con una architettura improbabile, strutture portanti poco equilibrate con le sue dimensioni e disfunzioni visibili anche ad occhio nudo”.
Un problema che secondo l’Ong interessa tante altre scuole del Paese. “Se chiudessero tutte le scuole che non hanno avuto l’autorizzazione alla costruzione, a Port-au-Prince non ci sarebbero praticamente più scuole” affermano. Infatti ad Haiti non è previsto alcun controllo “per concedere ad una scuola la licenza di costruire; non ci sono ispettori che fanno il loro dovere; non c’è una protezione civile per soccorrere le vittime; non ci sono ospedali in grado di accoglierle (l’unico ospedale generale di Port-au-Prince è chiuso da oltre un mese per sciopero); mancano i servizi sociali e di supporto psicologico per i parenti”.
A riprova di quanto affermato, proprio ieri, 12 novembre, un’altra scuola è crollata nel centro della capitale haitiana. Si tratta del complesso “Grazia Divina”, che accoglie un centinaio di bambini tra i 5 e i 12 anni, i quali fortunatamente erano a ricreazione al momento del crollo. Il bilancio dell’incidente è stato di otto feriti, tra i quali i più gravi sono stati condotti in ospedale. La notte di martedì 11, nella capitale del Paese – il più povero dell’America -, già colpita recentemente da una serie di pericolosi uragani, si erano registrate forti piogge che probabilmente hanno contribuito al crollo di questa seconda scuola.
Secondo quanto dichiarato dal Ministro per l’Educazione, Joel Desrosiers Jean-Pierre, si è di fronte ad “un problema generalizzato di urbanistica”. Per il deputato Frantz Robert Mondé, invece, “il Parlamento deve trattare il tema con urgenza e prendere misure concrete, severe ed immediate per evitare che questo tipo di catastrofi si ripetano”. Un responsabile del Segretariato di Sicurezza Pubblica ha annunciato la chiusura provvisoria degli edifici che non rispettano le norme minime di sicurezza.
Di fronte a questa situazione, allo scopo di rispondere all’emergenza ed evitare che la tragedia si ripeta, l’AVSI ha lanciato una campagna di cure mediche per i bambini sopravvissuti che hanno riportato ferite gravissime e che sono vittime di danni permanenti; l’apertura di un servizio di accompagnamento psicologico a favore dei genitori delle piccole vittime e dei bambini sopravvissuti. Ed infine ha promosso una campagna di prevenzione e un’indagine sullo stato di sicurezza degli edifici scolastici per intervenire nei casi di evidenti carenze della sicurezza.
Secondo gli ultimi dati, il numero delle vittime del crollo della prima scuola, nella periferia di Port au Prince, è salito a 102, con il ritrovamento di altri dieci cadaveri tra le macerie; i feriti sono almeno 150. Tuttavia si tratta ancora di dati provvisori in quanto a causa delle difficili condizioni delle operazioni di soccorso si teme che altri cadaveri possano venire alla luce. (RG) (Agenzia Fides 13/11/2008)


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