AMERICA/NICARAGUA - I Vescovi denunciano alcune irregolarità nelle elezioni di domenica e chiedono la revisione dei verbali come risposta alla sfiducia generalizzata della popolazione

mercoledì, 12 novembre 2008

Managua (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale del Nicaragua, dopo la diffusione dei risultati delle elezioni di domenica 9 novembre, ha suggerito “la revisione e il riscontro dei verbali ad opera dei partiti politici che hanno partecipato alla consultazione”, per rispondere così alla “sfiducia generalizzata della popolazione” che si è generata dopo aver conosciuto i risultati elettorali. I Vescovi si sono riuniti martedì 11 novembre presso il seminario La Purissima, a Managua, e hanno rilasciato un pronunciamento ufficiale nel quale si afferma che il Paese sta “attraversando una fase di incertezza nazionale”. La Chiesa cattolica ha partecipato attivamente, come guida spirituale, durante questo processo elettorale, e nel nuovo messaggio ribadisce la sua “posizione chiara in favore del popolo che oggi si sente frustrato per i risultati elettorali di molte municipalità”.
Nel Messaggio, letto dal Segretario della Conferenza Episcopale, Mons. René Sándigo, i Vescovi reputano che la “revisione ed il riscontro” vadano realizzati “alla presenza dei partiti politici e degli organismi di osservazione nazionali ed internazionali”. I Vescovi lanciano anche un “urgente appello” al Consiglio Supremo Elettorale (CSE), affinché agisca “con onestà, trasparenza ed imparzialità, per la sua dignità personale ed il rispetto del voto sacro che, in coscienza, il nostro Paese ha depositato nelle urne”.
Sempre nel Messaggio, la Conferenza Episcopale ringrazia “profondamente la cittadinanza per l’esempio civico manifestato il giorno delle votazioni”. Tuttavia, fanno rilevare i Vescovi, nonostante questo esempio, tra i nicaraguensi è percepibile una frustrazione che “ha come base una serie di irregolarità quali la soppressione dei rappresentanti giuridici dei partiti politici”. Inoltre vi è stato “un ritardo nel processo di spoglio” e “la consegna fuori tempo di molti certificati elettorali”, infatti migliaia di persone non hanno ricevuto il loro documento nonostante lunghe ore di attesa in fila nelle differenti sedi locali del tribunale elettorale.
Un’altra delle irregolarità indicate dai Vescovi riguarda “il non accreditamento di osservatori nazionali ed internazionali”, in particolare dell’organismo internazionale Etica e Trasparenza (EyT), dell’Istituto per lo Sviluppo e la Democrazia (Ipade), dell’OEA e del Centro Carter degli Stati Uniti, tradizionalmente presenti come osservatori elettorali in Nicaragua. I Vescovi hanno altresì segnalato “la chiusura anticipata delle urne; l’espulsione di rappresentanti di lista; le incongruenze tra i verbali firmati dai pubblici ministeri e i rapporti emessi dal Consiglio Supremo Elettorale (CSE); le impugnazioni infondate da parte di alcune commissioni elettorali pubbliche”. Sono proprio queste le irregolarità che per i Vescovi “delegittimano e mettono in discussione il processo elettorale in molti municipi e settori dipartimentali, mettendo in cattiva luce l’istituzionalità democratica del Paese”
Nel Messaggio si afferma che “una delle strade per superare la sfiducia generalizzata della popolazione in merito a questi comizi elettorali” consiste nella “revisione e nel riscontro dei verbali ad opera dei partiti in competizione, così come sono stati firmati al momento della chiusura delle urne elettorali avvenute alla presenza dei rappresentanti di lista dei partiti politici e degli organismi di osservazione nazionali ed internazionali”.
La Chiesa cattolica esorta tutti i nicaraguensi, “in special modo le autorità elettorali, i leader politici, militari, di polizia e sociali, ad evitare ogni azione di violenza” ed ha chiesto di celebrare una “giornata di preghiera” per l’armonia e la stabilità, a partire da giovedì prossimo.
Nel paese, ed in particolare a Managua, è stata ristabilita la calma dopo la giornata successiva alle elezioni, che ha visto diversi scontri tra sandinisti e liberali, che hanno provocato morti, feriti e ingenti danni materiali. I risultati danno la vittoria al Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN) ma l’opposizione li respinge, affermando che sono stati pubblicati soltanto i risultati favorevoli ai sandinisti. (RG) (Agenzia Fides 12/11/208)


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