AMERICA/URUGUAY - Comunicato dei Vescovi in difesa della vita: "nessuna legge onesta può giustificare l’eliminazione di un essere indifeso che ha diritto alla vita ed a nascere"

lunedì, 10 novembre 2008

Florida (Agenzia Fides) – In occasione della discussione alla Camera dei Rappresentanti dell'Uruguay di un disegno di legge sulla salute sessuale e riproduttiva che contempla l'aborto, i Vescovi dell'Uruguay hanno emesso il 7 novembre, durante la loro Assemblea Plenaria, un fermo comunicato in difesa della vita, nel quale ricordano in primo luogo la dichiarazione del 12 novembre 2007 “Difendendo la vita umana ci guadagniamo tutti", dove affermavano che "legalizzare l'aborto non fa sì che quello che è cattivo diventi buono. Le cose finiscono male per tutti. Si perde una vita umana. La madre rimane con ferite che non si chiudono facilmente. Il medico va contro l'essenza della sua nobile professione. La società perde una vita non aprendogli le sue braccia. La cultura della vita rimane colpita" (vedi Fides 15/11/2007).
"Il valore della vita umana è un bene per ognuno e per la società - continua il comunicato – È al di sopra di tutti gli interessi". Perciò "nessuna legge onesta può giustificare l’eliminazione di un essere indifeso che ha diritto alla vita ed a nascere".
I Vescovi apprezzano tutte le azioni di appoggio a favore "di questo valore basilare da diversi settori della società", allo stesso tempo lamentano certe posizioni "che manipolano ed oscurano la verità fondamentale del diritto alla vita, anteponendo altri interessi o situazioni, senza prendere in considerazione né la scienza né la coscienza etica"
"Noi uruguaiani abbiamo bisogno di moltiplicare i segni di difesa della vita umana, in mezzo all'emigrazione e all'inverno demografico che compromettono il futuro e il benessere del nostro paese. Siamo a favore dello sviluppo integrale della vita umana che, come Vescovi cattolici, guardiamo dalla prospettiva di Gesù Cristo, che è venuto nel mondo per portare una vita degna e piena " conclude il comunicato. (RG) (Agenzia Fides 10/11/2008)


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