OCEANIA/NUOVA ZELANDA - Eletto il nuovo Premier: appello dei leader cristiani per la lotta alla povertà

lunedì, 10 novembre 2008

Wellington (Agenzia Fides) – La Nuova Zelanda ha scelto il suo nuovo Premier: dopo nove anni di governo ininterrotto dei laburisti, il conservatore John Key, businessman di 47 anni, è stato eletto Primo Ministro con il 45% dei voti, contro il 33% del partito laburista guidato dalla Premier uscente Helen Clark. I risultati hanno attribuito 59 seggi al Partito Nazionale del Premier e 43 ai laburisti. Key ha alle spalle una lunga carriera di banchiere è stato membro dal 1999 al 2001 della Federal Riserve e oggi è un multimilionario.
Il Premier ha incontrato gli alleati per formare una coalizione di governo, dato che, per avere la maggioranza in Parlamento, il suo partito ha bisogno di almeno altri cinque seggi, che potranno essere quelli del Partito d’Azione o del partito centrista “Futuro Unito”.
Monarchia costituzionale parlamentare – il capo dello Stato è la regina Elisabetta II, rappresentata da un governatore centrale – la Nuova Zelanda è stata caratterizzata nell'ultimo ventennio da una regolare alternanza al potere tra i nazionalisti e i laburisti.
Il nuovo Premier ha riconosciuto di trovarsi di fronte a “tempi difficili” per la crisi economica mondiale: l’economia del paese, secondo le previsioni, attraverserà un periodo di stagnazione fino al 2009.
Uno dei primi summit ai quali Key parteciperà sarà quello dell’Asia Pacific Economic Cooperation, in cui i peesi dell’area esamineranno possibili misure comuni per contrastare la crisi economica.
Alla vigilia del voto i leader cristiani della Nuova Zelanda, riuniti in un forum ecumenico, hanno inviato un Lettera aperta ai futuri governanti, invitando a mettere fra le priorità della politica nazionale la lotta alla povertà, soprattutto quella che interessa le famiglie con numerosi bambini, gli anziani a corto di servizi sociali, i disoccupati e i senza tetto.
Tali questioni, sottolineano i leader cristiani, non hanno colore politico e sono un dovere a cui il governo è chiamato a provvedere, per garantire il rispetto della dignità e il benessere di tutti i cittadini.
La lettera espone al nuovo governo cinque questioni ritenute cruciali: utilizzare la prosperità nazionale per eliminare la povertà; sostenere le famiglie e proteggere i bambini; fornire agli anziani i servizi assistenziali basilari come l’assistenza medica; garantire a ciascuno il diritto alla casa; sostenere le comunità locali nell’offerta dei servizi sociali.
(PA) (Agenzia Fides 10/11/2008 righe 27 parole 276)


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