AMERICA/MESSICO - Inaugurato un progetto congiunto del Governo e della Chiesa cattolica per l'accoglienza, l’attenzione ed il recupero dei tossicodipendenti

lunedì, 27 ottobre 2008

La Paz (Agenzia Fides) – E’ stato inaugurato nella diocesi di La Paz en la Baja California Sur (Messico) il progetto “KUNI”, un ambizioso programma per l'accoglienza e il recupero dei tossicodipendenti in una prospettiva umanista cristiana. All'inaugurazione sono stati presenti il Nunzio Apostolico in Messico, Mons. Christopher Pierre, e Mons. Miguel Alba Díaz, Vescovo della diocesi, oltre a numerose autorità civili.
L'iniziativa, secondo quanto ha spiegato la Presidentessa del municipio di La Paz, Rosa Delia Cota Montaño, ha permesso di unire gli sforzi delle autorità locali, dell governo e della Chiesa cattolica locale, per dare vita ad un centro che abbia come obiettivo quello di iniziare il processo di disintossamento della persona "mediante il riconoscimento dei suoi valori personali, familiari, spirituali e lavorativi". Il progetto include l’apertura nella parrocchia di Nostra Signora dell'Aiuto, di un centro urbano che completi il lavoro del centro di accoglienza, dove si realizzino attività di prevenzione tra la popolazione e si promuova uno stile di vita sobrio attraverso l'educazione e l’accompagnamento, "realizzato con amore, integrità, perseveranza e spirito di servizio."
"La carità è autentica soltanto quando è disinteressata e gratuita, quando non cerca di ottenere altri obiettivi, quando non è al servizio di strategie mondane né si usa come semplice tattica di proselitismo per guadagnare clientela politica o religiosa", ha segnalato Mons. Alba Díaz, elogiando l'iniziativa. "L'amore, nella sua purezza e gratuità, è la migliore testimonianza che possiamo dare al Dio nel quale crediamo, e da questa convinzione ci impegniamo a servire tutti, senza discriminare nessuno per la sua adesione politica o religiosa, senza tentare di imporre a nessuno né direttamente né indirettamente, la nostra fede" ha segnalato la Presidentessa del municipio. "Vogliamo mettere questo progetto al servizio delle persone che soffrono la dipendenza e delle loro famiglie; vogliamo collaborare, nella misura delle nostre possibilità, per il bene comune della società della quale facciamo parte; vogliamo sommare il nostro moderno apporto all'innegabile sforzo delle autorità e di molte altre persone che sono impegnate in questo campo e che reclamano la partecipazione di tutti" ha aggiunto.
Infine la Presidentessa ha chiesto "la benedizione del Signore nostro Dio affinché ricompensi tutti quelli che hanno lavorato e reso possibile questo progetto: autorità, sacerdoti, impresari, psicologi, medici, tra molti altri".
Tanto la Chiesa come la società messicana sono preoccupate per l'aumento del numero di tossicodipendenti nel paese. José Ángel Córdova Villalobos, titolare della Segreteria della Salute, ha definito preoccupante l'aumento di tossicodipendenti, soprattutto tra i più giovani. Negli ultimi sei anni, il numero di tossicodipendenti è cresciuto da 307 mila nel 2002, ad oltre 465 mila nel 2008, secondo i dati preliminari dell'Inchiesta Nazionale di Assuefazioni, realizzata dalla Segreteria della Salute. Quanto al numero di persone che hanno provato le droghe, si è registrato un incremento del 28,9 per cento, salendo da 3,5 milioni nel 2002 a 4,5 milioni nel 2008, essendo i giovani tra 12 e 25 anni i più esposti al suo consumo. L'incremento si deve soprattutto alla maggiore offerta di droghe, alla maggiore facilità di accesso ad esse perché i prezzi sono scesi ed in molte occasioni vengono offerte gratuitamente. La recente ondata di violenza che si vive nel paese è una risposta delle bande dei narcotrafficanti alla lotta iniziata dal Governo federale contro la delinquenza organizzata. (RG) (Agenzia Fides 27/10/2008)


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