ASIA/TURCHIA - I Francescani in Turchia costruttori del dialogo islamo-cristiano

giovedì, 23 ottobre 2008

Istanbul (Agenzia Fides) – Sull’esempio del Poverello di Assisi, che incontrò il Sultano Melek el Kamel, i francescani della Turchia sono infaticabili costruttori del dialogo islamo-cristiano. Fra le iniziative utili a migli9rare le relazioni di amicizia e confronto con il mondo musulmano turco, domani, 24 ottobre si tiene nei pressi di Istanbul un simposio sul tema: “Rapporto tra ragione e fede nell’Islam e nel Cristianesimo”, organizzato dai Frati cappuccini in Turchia, in collaborazione con il Pontificio Istituto di Studi Arabi e di Islamistica di Roma e della facoltà teologica dell’università di Marmara (Istanbul).
All’’evento, giunto al sesto anno, si prevede la partecipazione di leader religiosi e civili, di studenti di vari atenei e comunità che ascolteranno le relazioni di studiosi cristiani e musulmani. La finalità degli incontri è quella di “conoscersi e rispettarsi”, dicono i frati francescani organizzatori. Piattaforma per il dibattito sarà il noto discorso di Papa Benedetto XVI a Ratisbona e la Lettera inviata circa un anno fa al Sommo Pontefice da 138 studiosi islamici.
La presenza dei francescani fra i musulmani in Turchia è improntata in primo luogo al desiderio di incontrare l'altro come fratello, per amore del Cristo, e di percorrere il cammino della conoscenza reciproca. Essa passa attraverso l'esperienza dell'amicizia e della condivisione, secondo la metodologia del “farsi minori” di Francesco d'Assisi, accogliendo la persona che si incontra con la sua cultura e la sua tradizione religiosa.
“Con le comunità cristiane, gioiose pur nella prova – affermano i frati – condividiamo la responsabilità di portare una testimonianza e un annuncio anche ai fratelli che ancora non conoscono il Vangelo di Cristo”, ispirandoci alle esortazioni di San Francesco: “Mossi da divina ispirazione, andate, cari Fratelli, tra i Musulmani. Vivete tra loro come minori, essendo sempre strumenti di pace e di riconciliazione, senza fare dispute e confessando in ogni momento che siete cristiani (Regola non bollata 16,6)”.
La prima spedizione missionaria in Turchia per l'Ordine dei Frati Cappuccini è avvenuta nel 1587, per assistere le comunità cristiane a Istanbul in sostituzione dei Gesuiti morti di peste. I missionari francescani acquistarono presto tanta stima che fu loro concesso di “andare liberamente” per tutto l'Impero ottomano, un fatto insolito per altri religiosi. Ottennero la benevolenza del Sultano nelle diverse epoche storiche, ma il lavoro di tanti secoli è costato la vita anche a numerosi missionari. Le guerre dei primi decenni del ‘900 hanno ridotto la presenza dei cappuccini a una ventina di religiosi dislocati attualmente in sei città: Istanbul, Smirne, Efeso, Mersin, Iskenderun e Antiochia. Essi costituiscono oggi una presenza incisiva e qualificata che tiene viva la testimonianza evangelica in Asia Minore, svolgendo un’opera pastorale compatibile con le leggi locali.
La Turchia ha una popolazione di 70 milioni di bitanti, dei quali il 99% sono musulmani. I cristiani sono soltanto lo 0,6% della popolazione, di cui circa 30.000 cattolici.
(PA) (Agenzia Fides 23/10/2008 righe 31 parole 315)


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