AMERICA/STATI UNITI - Crescono nel mondo gli alfabetizzati, ma rimangono forti le disparità fra nazioni e aree regionali: il ritardo dell’Africa subsahariana e di parte dell’Asia

venerdì, 10 ottobre 2008

New York (Agenzia Fides) - Il tasso di alfabetizzazione cresce globalmente nel mondo ma la situazione nell’Asia del sud-ovest e nell’Africa subsahariana è preoccupante e l’aiuto finanziario in favore dell’alfabetizzazione resta insufficiente. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto delle Nazioni Unite sull’educazione, la scienza e la cultura. Il numero di analfabeti è passato complessivamente da 871 milioni di persone nel periodo 1985-1994 a 774 milioni negli anni che vanno dal 200 al 2006. Una decremento che ha fatto passare il tasso mondiale di alfabetizzazione degli adulti dal 76% all’83,6%. Un progresso particolarmente significativo nei Paesi in via di sviluppo dove la tendenza è ancora più forte: si passa infatti dal 79% al 68% di analfabeti. Se tale ritmo rimane costante il processo di alfabetizzazione degli adulti dovrebbe toccare l’87% nel 2015.
Ma se le cifre a livello globale mostrano degli indicatori positivi, a livello regionale e continentale rimangono forti disparità. Basti considerare che il 75% degli analfabeti vive in 15 nazioni del mondo, fra le quali Bangladesh, Brasile, Cina, India e Nigeria. E ancora il numero di coloro che non sanno né leggere né scrivere è passato, nell’Africa subsahariana, da 133 a 163 milioni - prendendo in considerazione sempre i due archi temporali del rapporto Onu – e nei Paesi arabi da 55 a 58 milioni. Una situazione dunque complessa fatta di luci e di ombre in cui ai successi a livello globale contro l’analfabetismo spesso si accompagnano situazioni regionali dove il problema torna ad esplodere.
In questo quadro – rilevano le Nazioni Unite – i tre quarti dei 127 Paesi per i quali sono stati messi in campo dei progetti d’intervento per aggredire il problema non riusciranno a raggiungere il loro obiettivo da qui al 2015, e cioè a ridurre della metà il numero degli adulti analfabeti presenti sul loro territorio. Una prospettiva che riguarda complessivamente – e a meno di successi imprevisti e spettacolari – la maggior parte dei Paesi dell’Africa subsahariana, dell’Asia del sud-ovest, e degli Stati arabi. Ancora una osservazione specifica va compiuta sulla situazione delle donne il cui tasso di analfabetismo è rimasto praticamente identico nei due periodi presi in considerazione, 1985-1994, 2000-2006 – passando dal 63% al 64%.
In questo contesto generale vi sono state diverse nuove iniziative dell’Unesco per promuovere l’alfabetizzazione in varie regioni del mondo, ma è stato altrettanto importante lo sforzo compiuto da singoli Paesi che hanno mostrato la volontà politica di affrontare il problema. Nella prima metà del decennio, programmi di alfabetizzazione sono stati lanciati da Nigeria, India e Venezuela, mentre il Senegal ha triplicato le risorse destinate all’alfabetizzazione. Il Burkina Faso ha aumentato dall’1 al 7% i contributi economici per i programmi di alfabetizzazione e anche in Mali sono stati moltiplicati gli investimenti per fare fronte al problema. L’India, da parte sua, ha aumentato del 50% i finanziamenti per aiutare quanti non sono in grado di leggere e scrivere fra gli adulti e si appresta a triplicare gli investimenti in questo settore da qui al 2009. Tuttavia sul piano internazionale il volume degli aiuti finanziari resta ancora molto al di sotto delle necessità. Fra le raccomandazioni dell’Onu c’è quella di adeguare i sistemi educativi e i programmi di alfabetizzazione ai differenti contesti e bisogni, e di destinare almeno il 3% delle risorse destinate all’educazione nei singoli Paesi agli interventi per l’alfabetizzazione. (Mtp) (Agenzia Fides 10/10/2008)


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