AMERICA/ECUADOR - La Dichiarazione Finale al termine del CAM 3: “Gesù ci invia come testimoni di tutto quello che abbiamo ascoltato, imparato ed annunciato fino agli estremi confini della terra”

lunedì, 1 settembre 2008

Quito (Agenzia Fides) – I missionari dei cinque continenti, al termine dei lavori del Terzo Congresso Missionario Americano, CAM 3, hanno diffuso una Dichiarazione Finale nella quale ribadiscono la loro disponibilità ad annunciare il Vangelo, a costruire un mondo fraterno, giusto e solidale, ad essere collaboratori dello Spirito nella costruzione del Regno.
La dichiarazione si articola in 17 punti e tocca diversi aspetti della missione della Chiesa. In primo luogo, viene ricordato che la missione Ad Gentes è “Missione per l'umanità” e si evidenzia l’impegno dei missionari ad “assumere con entusiasmo e corresponsabilità ecclesiale la Missione Ad Gentes, che implica una conversione personale ed il cambiamento delle strutture pastorali affinché il Vangelo arrivi a tutti”. All’interno di questa missione “urge un’opzione forte per la formazione e l’accompagnamento delle famiglie cristiane, affinché siano evangelizzatrici e missionarie con la loro vita, la loro fedeltà e comunione”. Per questo si cercherà di rivitalizzare la Pastorale Familiare e sostenere le esperienze di famiglie missionarie Ad Gentes.
Un altro punto della Dichiarazione riguarda l’immigrazione e l’emarginazione, fenomeni che costituiscono “una sfida di primaria importanza, ravvisabile nelle condizioni di bambini, donne, uomini e famiglie che vivono oltraggiati nei loro diritti”. Occorre dunque promuovere la cultura della dignità umana.
Rispetto al laicato, viene manifestata la necessità della formazione integrale spirituale, pastorale e missionaria, che renda i laici messaggeri della Grande Missione Continentale. Come laici, anche i giovani rientrano in modo specifico nel Progetto Missionario Americano.
“Come Chiesa stimiamo e rispettiamo i paesi indigeni ed afrodiscendenti del Continente, assumiamo l’urgenza di riconoscere i loro spazi, le loro espressioni e tradizioni affinché abbiano il loro posto nella società e nella Chiesa” si legge ancora nella Dichiarazione.
Sul rapporto tra la missione ed i mezzi di comunicazione sociale si mette in evidenza che i media devono “rispondere alle nuove situazioni storiche, sociali ed ecclesiali, comunicando l’amore di Dio e la Buona Novella del Regno con una comunicazione di testimonianza, coordinata ed integrata nella pastorale ordinaria”.
I missionari si impegnano anche nel campo dell’educazione per “creare, con i protagonisti del settore educativo, spazi di formazione e dialogo profetico, per essere testimoni della Buona Novella del Regno nel mondo contemporaneo”.
Anche i religiosi e le religiose sono chiamati ad essere Discepoli Missionari “con una solida spiritualità trinitaria dell’azione tra i più poveri ed esclusi; con un cuore indiviso e solidale che ama tutti; aperto ad ogni cultura in maniera distaccata, alla Missione e all’invio Ad Gentes”.
“Missionari dell’America. Oggi, al termine del CAM 3, Gesù ci invia come testimoni di tutto quello che abbiamo ascoltato, imparato ed annunciato fino agli estremi confini della terra”, conclude la Dichiarazione Finale del Congresso . (RG) (Agenzia Fides 1/9/2008)


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