AFRICA/NIGERIA - “Prisonniers Sans Frontières”, una organizzazione cristiana per il recupero dei detenuti

mercoledì, 30 luglio 2008

Maradi (Agenzia Fides) – Nella casa di detenzione e correzione di Maradi padre Dondeynaz, sacerdote Redentorista, è stato per anni il pioniere della pastorale per i detenuti, in particolare per quelli cristiani (soprattutto nigeriani e camerunesi). All'inizio il suo intervento si limitava alla visita e all'istruzione religiosa, ma presto una équipe di 16 volontari dell'organizzazione cristiana Prisonniers Sans Frontières ha affiancato l'opera di padre Dondeynaz. Il gruppo ha organizzato un Centro di ascolto e dato vita ad una serie di incontri e discussioni (su temi come “La responsabilità”, “L'amore per il lavoro”...), cercando di dissipare timori e inquietudini. L'alfabetizzazione oggi è una delle attività principali dell'équipe e registra molta attenzione da parte dei detenuti, che spesso non hanno frequentato le scuole.
Un'indagine statistica del febbraio 2007 ha mostrato un dato allarmante. Dei 375 carcerati l'80 per cento sono recidivi, per la sola ragione che in carcere essi trovano alloggio e cibo. Davanti a questa situazione preoccupante l'organizzazione ha aperto dei laboratori di cucito e maglia e di lavorazione del vimini, per permettere alle donne di apprendere un mestiere una volta tornate in libertà. A tale scopo le donne usufruiscono di una serie di benefici e permessi di uscita per frequentare i corsi professionali.
Per quanto riguarda gli uomini, una delle iniziative di Prisonniers Sans Frontières è la cura di 2 ettari di terreno, coltivato per l'80%, i cui frutti vengono usati per integrare l'alimentazione fornita dalla casa circondariale, mentre il resto viene venduto. Attraverso quest'opera i carcerati imparano il valore del lavoro e possono sperare in un futuro più dignitoso. (A.M.) (Agenzia Fides 30/07/2008)


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