AMERICA/VENEZUELA - I Vescovi lanciano il “Piano Pastorale della Chiesa solidale”: “una vera comunità cattolica deve essere partecipe delle gioie, dei dolori e delle necessità delle altre comunità cristiane”

venerdì, 18 luglio 2008

Caracas (Agenzia Fides) - I Vescovi del Venezuela, al termine della loro Assemblea Plenaria, celebrata dal 7 al 12 luglio, oltre all’Esortazione Pastorale finale intitolata “Uniti nella giustizia e nella rettitudine” (vedi Fides 11/7/2008), hanno studiato ed approvato altri documenti importanti per la missione della Chiesa: un Messaggio in occasione dei quaranta anni del Documento Conclusivo di Medellin (1968-2008) (vedi Fides 16/7/2008); una Lettera Pastorale collettiva sulla spiritualità rinnovata che dovrà ispirare il popolo cristiano nell’edificazione di una Chiesa che sia casa, scuola e laboratorio di comunione e solidarietà (vedi Fides 14/7/2008); una Esortazione Pastorale sul sostegno dell’opera evangelizzatrice della Chiesa cattolica in Venezuela per lanciare il “Piano Pastorale della Chiesa solidale”, su cui ci soffermiamo di seguito.
I Vescovi introducono l’Esortazione ricordando che la Chiesa ha ricevuto da sempre il mandato di continuare la Missione evangelizzatrice del Signore, compito al quale tutti sono chiamati. In tal senso, è necessario vivere una comunione di beni, “indispensabile per capire la vita della Chiesa, in quanto implica vivere in comunione con gli altri”. In effetti, “una vera comunità cattolica deve essere partecipe delle gioie, dei dolori e dei bisogni delle altre comunità cristiane”.
Secondo i Vescovi, “il principio della comunione è valido per tutti gli ordini della vita ecclesiale, incluso quello economico” ma non solo, perché “quando parliamo di beni da condividere, in ordine all’evangelizzazione, includiamo le nostre persone, con tutto ciò che siamo ed abbiamo: talento, tempo e tesoro”.
Riguardo all’aspetto economico, si legge che “è necessario che i credenti conoscano l’origine dei fondi economici che la Chiesa utilizza”. Questi provengono da tre fonti principali: contributi dei fedeli, aiuti di Chiese sorelle ed alcuni apporti dello Stato. “Conoscere l’origine dei fondi servirà per assumere meglio le responsabilità a ciascun livello specifico”.
“L’insegnamento di Cristo - continuano i Vescovi - ci rende consapevoli, inoltre, che l’abbondanza di alcuni deve supplire alla povertà di altri, poiché Dio è il padrone assoluto delle ricchezze che ci dà. E ce le dona affinché le amministriamo non solo per il nostro profitto, ma specialmente per condividerle con i più bisognosi”.
Per facilitare questa integrazione dei cristiani nell’opera evangelizzatrice della Chiesa, i Vescovi venezuelani hanno strutturato il “Piano Chiesa solidale”, il cui obiettivo è che ogni fedele venezuelano si senta parte integrante della stessa istituzione. “Coscienti che la nostra Chiesa vive situazioni difficili, particolarmente per quanto riguarda l’ambito economico e sociale, sentiamo l’urgenza di proporre al Popolo di Dio una dottrina ed una pratica della solidarietà attraverso i beni che abbiamo, secondo il proposito di Dio Creatore del mondo”. Questo Piano di solidarietà è ispirato dal Concilio Plenario del Venezuela celebrato lo scorso anno.
Tutti i fedeli sono dunque chiamati a questo “dovere di aiutare economicamente la Chiesa nelle sue necessità”, al quale “corrisponde anche il dovere correlativo dei Pastori di disporre che questi beni siano correttamente amministrati”. I Vescovi concludono la loro Esortazione con un invito a mettere in pratica questo “Piano della Chiesa solidale” in tutte le Circoscrizioni ecclesiastiche del Paese e chiedendo alla Vergine Maria di Coromoto la grazia “di crescere nello spirito di comunione e solidarietà”. (RG) (Agenzia Fides 18/7/2008)


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