AMERICA/PERÙ - Nota dei Vescovi all’entrata in vigore della legge sul “divorzio rapido”: “nessuna norma civile può colpire il carattere sacramentale del matrimonio religioso”

mercoledì, 16 luglio 2008

Lima (Agenzia Fides) – “Oltre a ribadire il nostro dispiacere per l’entrata in vigore di questa norma che debilita l’unione matrimoniale, denunciamo con preoccupazione la scelta compiuta da alcuni mezzi di comunicazione che per diffondere questa notizia trasmettono immagini di matrimoni celebrati in chiese cattoliche, provocando negli ascoltatori una confusione sulla vera portata della legge”. È quanto si legge nel comunicato diffuso dalla Conferenza Episcopale Peruviana a seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 29227 che regola il procedimento non litigioso della separazione convenzionale e successivo divorzio presso le municipalità e i notariati della Repubblica.
Di fronte a questa situazione, i Vescovi intendono comunicare ai fedeli cattolici e a tutte le persone di buona volontà che credono nell’indissolubilità del matrimonio che, secondo il piano di salvezza di Dio, “il matrimonio è un vincolo sacro che consiste nell’unione volontaria di un uomo e di una donna che decidono di costituire tra di loro una comunità permanente di vita ed amore”. Inoltre “per la sua propria natura, questa unione è indissolubile ed è orientata al bene dei coniugi, alla procreazione e all’educazione dei figli. La fedeltà alle promesse che hanno fatto i coniugi al momento di contrarre matrimonio è intrinsecamente unita all’amore fedele e perpetuo del Dio trino e alla dignità di ogni essere umano”.
Di conseguenza, ricordano i Vescovi, “nessuna norma civile può colpire il carattere sacramentale del matrimonio religioso”. E ribadiscono che il matrimonio “è, e sarà sempre, un sacramento indissolubile, per cui è inammissibile il divorzio”. “Attentare alla perpetuità del matrimonio significa allontanarsi dall’ordine naturale disposto dal Creatore per il bene dei suoi figli”, continua il comunicato. Ai mezzi di comunicazione è chiesto di “diffondere in maniera chiara, obiettiva, responsabile e veritiera la portata della norma in questione, specialmente nel caso della pubblicazione di fotografie e filmati”. I Vescovi concludono la loro Nota ricordando a tutti i fedeli cattolici di avere presente sempre il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, applicandolo nella loro vita.
Questa Legge, che accelera il processo di divorzio ed è ora in vigore, è stata approvata dal Plenum del Congresso il 15 maggio scorso, con il voto favorevole di 59 legislatori, 8 contrari ed 11 astenuti. In quel momento i Vescovi già espressero la loro disapprovazione poiché si trattava di una scelta che “debilita la famiglia, a danno dell’infanzia e della gioventù, i quali cresceranno con il modello del matrimonio lontano dai valori trascendenti di amore, unità e stabilità” (vedi Fides 20/5/2008). Questa Legge permette ai peruviani di divorziare in tre mesi nei municipi o presso i notariati, senza attendere più i due anni affinché il Potere Giudiziale approvi la separazione legale. (RG) (Agenzia Fides 16/7/2008)


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