AMERICA/BRASILE - Nota dei Vescovi dopo che il disegno di legge sulla legalizzazione dell’aborto è stato respinto: “Ancora una volta è stata rispettata la voce della maggioranza dei brasiliani, che è decisamente contraria alla pratica dell’aborto e che difende la vita e la dignità umana”

lunedì, 14 luglio 2008

Brasilia (Agenzia Fides) - Con la decisione della “Commissione Costituzione, Giustizia e Cittadinanza” (CCJC), che ha respinto il disegno di legge che intendeva legalizzare l’aborto, la strada verso la legalizzazione dell’aborto attraverso il potere legislativo si è praticamente interrotta in Brasile. La CCJC della Camera dei Deputati, la settimana scorsa ha respinto, con 57 voti contrari e 4 favorevoli, un controverso progetto da 17 anni all’esame del Congresso e che nell’ultimo articolo prevedeva l’abrogazione di ogni penalità esistente nel Codice Penale contro l’aborto. La CCJC era l’ultimo organo in cui il progetto di depenalizzazione dell’aborto aveva l'opportunità di essere approvato e passare al voto del plenum delle Camere. Ma i membri della Commissione hanno deciso di appoggiare la proposta del relatore, il deputato Eduardo Cunha, che dopo aver esposto il progetto, ha segnalato le ragioni scientifiche e giuridiche per respingerlo. Secondo quanto informa l’agenzia della Camera dei Deputati, “la materia sarà archiviata definitivamente, se non c'è nessun altra risorsa, nelle prossime cinque sessioni, per essere votata dal plenum della Camera”.
La Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) ha manifestato “una parola di incoraggiamento e riconoscimento a tutti i deputati e alle deputate che hanno votato in favore della vita dei non nati”, respingendo il disegno di legge che depenalizzava l’aborto durante i nove mesi di gestazione. I Vescovi hanno affermato che, dopo un lungo dibattito, i deputati hanno finalmente reputato il progetto incostituzionale poiché viola la Costituzione del Brasile dove è stabilito che “il diritto alla vita costituisce un valore supremo dal quale derivano tutti gli altri diritti”.
“In questo modo, ancora una volta è stata rispettata la voce della maggioranza dei brasiliani, che è decisamente contraria alla pratica dell’aborto e che difende la vita e la dignità umana dalla fecondazione fino al suo termine naturale”, ha dichiarato la CNBB.
Allo stesso tempo, alcune fonti in favore della vita hanno segnalato che la stampa brasiliana nasconde il vero fine del progetto che è quello di depenalizzare l’aborto durante tutta la gravidanza e non solo fino alle dodici settimane di gestazione, come invece rendono noto all’opinione pubblica. Secondo l’articolo 1\ del progetto, l’aborto potrebbe realizzarsi al massimo fino ai 90 giorni di gravidanza. Tuttavia l’ultimo articolo deroga a tutti quei dispositivi del Codice Penale che criminalizzano questa pratica. Con ciò, hanno spiegato i gruppi pro-vita, “tutti gli aborti smetterebbero di essere crimini in qualunque circostanza, fino al momento del parto, indipendentemente da quello che afferma l’articolo primo”. (RG) (Agenzia Fides 14/7/2008)


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