AFRICA/ZIMBABWE - Incertezza sullo stato del dialogo tra maggioranza e opposizione dopo che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non è riuscito a votare nuove misure contro Mugabe

lunedì, 14 luglio 2008

Harare (Agenzia Fides)- Permane l'incertezza sul negoziato tra governo ed opposizione per far uscire lo Zimbabwe dalla crisi politica nata all'indomani della rielezione (definite dagli oppositori "una farsa") del Presidente Robert Mugabe. Nelson Chamisa, portavoce del Movimento per il Cambiamento Democratico (Mdc), il principale partito di opposizione che ha vinto le elezioni parlamentari, ha dichiarato che i colloqui prenegoziali tra le parti avviati a Pretoria la settimana scorsa erano stati sospesi e non è chiaro se e quando riprenderanno.
Il Sunday Mail, giornale controllato dal regime, afferma invece che un'intesa quadro sarebbe stata raggiunta. La notizia è stata confermata pure dal Sunday Indipendent, che ipotizza anche che negoziati veri e propri, con un'agenda concordata, possano iniziare il 16 luglio ad Harare.
L'opposizione ha un margine negoziale ristretto, dopo che il veto di Russia e Cina ha impedito al Consiglio di Sicurezza dell'ONU di varare nuove sanzioni contro il regime di Mugabe.
Nel frattempo continua l'afflusso di cittadini dello Zimbabwe in Sudafrica per sfuggire alla fame e alla violenza politica. Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) fino a 4mila persone al giorno giungono in Sudafrica. Secondo l'UNHCR queste persone "temendo di essere arrestate e deportate, rimangono nascoste e rischiano di diventare vittime di nuove forme di violenza e sfruttamento".
Human Rights Watch ha però condannato le autorità sudafricane per aver violato la legge internazionale continuando, l'anno scorso, a espellere i richiedenti asilo zimbabwani. Secondo l'organizzazione per i diritti umani, l'anno scorso sono stati espulsi dal Sudafrica quasi 200mila zimbabwani, alcuni dei quali rischiano persecuzioni. Negli ultimi anni, circa tre milioni di zimbabwani sono sfuggiti a violazioni dei diritti umani e alla povertà estrema. Tuttavia, in migliaia hanno fatto ritorno a causa delle aggressioni ai loro danni o contro altri immigrati africani che si sono verificate il mese scorso in tutto il Sudafrica. L'ondata di violenza ha fatto almeno 62 vittime. (L.M.) (Agenzia Fides 14/7/2008 righe 24 parole 315)


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