AMERICA/ECUADOR - Dichiarazione dei Vescovi contro l’aborto: “La Costituzione rimarrebbe inquinata di disumanità a causa della inammissibile indifferenza dello Stato di fronte alla morte deliberata di innocenti”

lunedì, 30 giugno 2008

Quito (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale Ecuadoriana ha pubblicato un comunicato intitolato “Il diritto alla vita” nel quale, facendo eco alla voce di tanti ecuadoriani, mostra preoccupazione per gli articoli approvati dall’Assemblea Costituente lo scorso 24 giugno.
Nell’articolo 8 si afferma che “ogni persona ha diritto a decidere quando avere figli e quanti averne”. “Tale diritto - affermano i Vescovi - si offre come illimitato ed assoluto, senza la clausola condizionante del rispetto dei diritti stabiliti in altri articoli”. Inoltre in quell’articolo, così come è formulato, si lascia intendere l’esistenza di un diritto “alla possibile decisione di abortire, presa in qualunque momento della gravidanza. Il padre o la madre della creatura non nata, con il loro diritto a decidere quando avere un figlio, potrebbero optare per non averlo alla vigilia del parto”.
Pertanto, constatano i Vescovi, “la generica inviolabilità della vita, stabilita nell’articolo primo, lascia il passo al diritto assoluto dei genitori, proprio perché non è determinato da quale momento in poi la vita è inviolabile”. Con queste premesse si sta in realtà stabilendo un testo costituzionale abortista, nel quale “si proteggono molti diritti, tranne il diritto alla vita di quegli esseri umani che non sono ancora nati”.
Di fronte a questa situazione, i Vescovi rivolgono un appello ai membri dell’Assemblea affinché “non attentino in questo modo, molto chiaro malgrado appaia velato, al senso di amore alla vita che caratterizza la nostra cultura e il nostro modo di concepire la società e la legge”. Per i membri della Conferenza Episcopale, se lo Stato restasse indifferente di fronte alla morte deliberata di innocenti “tutta la Costituzione, così come il progetto politico del quale fa parte, rimarrebbero inquinati di disumanità”.
I Vescovi ricordano pertanto ai cattolici che “la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’approvazione di una legge che contenga proposte contrarie ai contenuti fondamentali dalla fede e della morale”.
Il comunicato si conclude con una preghiera al Signore affinché non giungano ad essere approvati questo tipo di testi e con l’invocazione al buon senso di tutti “per fomentare la coesione sociale e non ledere le aspirazioni di centinaia di migliaia di ecuadoriane”. (RG) (Agenzia Fides 30/6/2008)


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