AFRICA/ZIMBABWE - Mugabe verso la rielezione, ma la sua legittimità è già contestata dall'opposizione e dalla comunità internazionale

giovedì, 26 giugno 2008

Harare (Agenzia Fides)- Nonostante le forti critiche da parte della comunità internazionale, il governo dello Zimbabwe è intenzionato a procedere con il ballottaggio del 27 giugno, nel quale il Presidente uscente, Robert Mugabe, è l'unico candidato, dopo il ritiro di Morgan Tsvangirai, leader del principale partito di opposizione, il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC).
La critica moralmente e politicamente più significativa è giunta da Nelson Mandela, storico leader della lotta anti-apartheid e padre dell'odierno Sudafrica democratico, il quale da Londra ha definito il "tragico fallimento della leadership nel nostro vicino, lo Zimbabwe''.
Tsvangirai, ancora rifugiato nell'ambasciata olandese di Harare, (anche se ha fatto una breve uscita per recarsi a casa per poi ritornare nella sede diplomatica) ha smentito l'articolo a sua firma apparso sul quotidiano britannico "The Guardian" nel quale si chiedeva l'invio di una forza militare panafricana in Zimbabwe per proteggere la popolazione civile.
In un'intervista rilasciata al quotidiano britannico "The Times", Tsvangirai ha inviato un ultimatum a Mugabe: aprire negoziati entro 24 ore, prima dell'apertura del ballottaggio presidenziale se non vuole perdere definitivamente qualsiasi legittimità. "Se il signor Mugabe si dichiarerà vincitore del ballottaggio e si considererà ancora il Presidente, le trattative saranno finite". Il leader dell'opposizione afferma che ha tentato di avviare una trattativa con Mugabe ma che le sue proposte sono state respinte: "Ho presentato offerte, ho fatto aperture, gli ho comunicato che avrei trattato prima dell'elezione, e non dopo, perché in ballo non c'è l'elezione ma la transizione. Lui ha respinto le offerte, ha scatenato la violenza contro i miei sostenitori. Come può Mugabe definirsi un presidente eletto? E' illegittimo, e io con un Presidente illegittimo non parlo".
Circa 300 persone si sono rifugiate ieri sera nell'ambasciata sudafricana ad Harare affermando di essere vittime della violenza politica. Uomini, donne e bambini che dicono di provenire da varie località dello Zimbabwe e di essere state vittime dei sostenitori del presidente Robert Mugabe, sono entrate nella rappresentanza diplomatica, che dista solo un chilometro dalla residenza del Presidente.
Anche nella riunione della Comunità di Sviluppo dell'Africa australe (SADC), che si è tenuta a Mbabane, capitale dello Swaziland (vedi Fides 25/6/2008) i leader dell'Africa meridionale hanno chiesto un rinvio del ballottaggio. (L.M.) (Agenzia Fides 26/6/2008 righe 29 parole 368)


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